2 Ottobre 2018

Filosofia, moda, tecnologia, musica e arte per la nuova programmazione del Museo del Tessuto FOTO


Filosofia, moda, tecnologia, musica e arte. Questi i temi della nuova programmazione di eventi ed incontri che il Museo del Tessuto propone per la stagione ottobre 2018 – gennaio 2019.
Un calendario ricco e variegato che nasce, come accade oramai da alcuni anni, grazie alla preziosa collaborazione con enti ed associazioni culturali della città.

Si comincia giovedì 4 ottobre alle ore 17.30 con Tesori rivelati in Campolmi, un inedito viaggio alla scoperta dei fondi librari antichi della Biblioteca Lazzerini e del Museo del Tessuto. Dopo il grande interesse suscitato nell’appuntamento del maggio scorso, le due istituzioni replicano l’iniziativa aprendo i propri archivi per presentare al pubblico, attraverso una suggestiva visita guidata, rari esemplari e pubblicazioni dal XVI al XIX secolo.
In particolare si potranno apprezzare edizioni pregiate di riviste di moda dell’Ottocento e rari volumi sulla storia del tessuto antico, così come esemplari dal fondo Petri o Lazzerini. L’iniziativa è su prenotazione e ad ingresso gratuito.

In tema di visite non poteva mancare la rinnovata collaborazione con l’Associazione ArteMìa, che dopo il successo ottenuto la primavera scorsa con le visite sulla mostra Marie Antoinette, replica il format degli itinerari sul territorio ma questa volta sulla Prato rinascimentale.
Il ciclo di visite guidate è infatti collegato alla mostra “Drappi d’oro e di seta. Tessuti per le corti europee del Rinascimento”, allestita al piano terra delle sale del museo.
Nei sabati 6 ottobre, 17 novembre, 19 gennaio il pubblico sarà condotto alla scoperta delle tracce lasciate dai Medici, una sorta di caccia al tesoro tra vie e monumenti cittadini (6 ottobre) per arrivare ad una originale lettura della Basilica di Santa Maria delle Carceri (17 novembre) fino a giungere alla ricerca in Cattedrale di intrecci e corrispondenze tra pittura, scultura e tessuto.

La mostra Drappi d’oro e il Rinascimento sono al centro anche del nuovo ciclo di conferenze organizzato in collaborazione con la Società Filosofica Italiana, Sezione Prato.
“Del doman non c’è certezza” è il titolo del nuovo ciclo di incontri sui temi Amore, Cultura e Moda nelle corti del Rinascimento condotti da Giuseppe Panella, vice presidente della sezione di Prato.
Si inizia giovedì 25 ottobre con “La grande fiamma. L’amore al tempo delle corti”, in cui di indagherà la relazione tra Pietro Bembo e Lucrezia Borgia alla corte di Ferrara, esempio dell’ambivalenza tra amore cortese e amore carnale.
Si prosegue giovedì 22 novembre “Padrone del loro destino. Le donne e il mondo delle corti rinascimentali”, una conferenza che illustrerà – attraverso la lettura di personaggi come Isabella Gongaza – l’importanza che la figura femminile acquisisce nel mondo delle corti rinascimentali.
Il ciclo di incontri si concluderà giovedì 24 gennaio con una serata interamente dedicata alle relazioni tra i sessi: “Dall’amor cortese all’amore passione” è il titolo della conferenza che indaga il passaggio dall’amore cortese rinascimentale all’amore come passione, che esplode nel Seicento, fino a giungere al trionfo dell’amore come vanità, in cui la moda ricopre un ruolo fondamentale.

La mostra “Drappi d’oro e di seta” e il patrimonio museale sono i protagonisti dell’appuntamento di venerdì 12 ottobre “Archivi tessili on line per il marketing e il design” organizzato in collaborazione con il Pin – Polo Universitario Città di Prato nell’ambito del progetto ministeriale “Luoghi della culturale digitale. Il patrimonio culturale nell’era di Internet”.
L’appuntamento è l’occasione per riaffrontare l’attualissimo e complesso tema della digitalizzazione del patrimonio culturale.
L’importanza degli strumenti e delle reti digitali per catalogare gli archivi tessili di musei ed imprese, in funzione del loro impiego nel marketing e nelle attività di design, sarà illustrato da Marco Montemaggi, membro del Consiglio Direttivo di Museimpresa, Brand Identity Consultant per Diesel spa, docente di Heritage Marketing presso Istituti di Alta Formazione nel settore moda, curatore scientifico di musei aziendali, mostre e pubblicazioni di settore.
Nell’ambito dell’incontro il Museo del Tessuto presenterà Heritage Manager, il software sviluppato in collaborazione con Vast-Lab, PIN Polo Universitario Città di Prato nell’ambito del progetto europeo Creativewear. La piattaforma è uno strumento messo gratuitamente
a disposizione delle aziende per la catalogazione dei propri archivi, come testimonia il caso di Texmoda, azienda pratese che ha adottato il software.
Sarà inoltre presentata l’installazione multimediale creata appositamente per la mostra che fornisce, in modo interattivo, una lettura puntuale dell’abbigliamento maschile e femminile (acconciature, gioielli, abiti, accessori) del Quattro e Cinquecento attraverso una selezione di ritratti di personaggi illustri delle corti del periodo, presenti in mostra attraverso grandi riproduzioni. L’installazione sarà allestita all’interno della mostra e sarà visibile per tutta la sua durata.
Un altro marchio pratese sarà protagonista della serata del 6 dicembre.
Rifò, start up pratese che ha sviluppato una linea di abbigliamento sostenibile resa possibile da una campagna crowdfunding lanciata qualche anno fa proprio dalle sale del museo, ci guiderà alla visione del documentario “The True Cost”.
Il documentario è stato realizzato da Andrew Morgan nel 2015 in seguito alla tragedia del Rana Plaza in Bangladesh, che nel 2003 provocò la morte di oltre mille persone, tra i quali molti lavoratori dell’industria dell’abbigliamento low cost.
Sarà l’occasione per fare una riflessione sui temi della moda sostenibile ed eticamente corretta.

In un programma così ricco e vario non poteva mancare un appuntamento con la musica.
Venerdì 30 novembre il Museo dedica una serata a Iva Pacetti, la grande soprano pratese. L’occasione della serata evento è la recente acquisizione da parte del Museo di un corpus di abiti, gioielli e accessori di scena appartenuti alla Diva. Lo studio delle opere ha permesso di identificare due costumi originali della prima assoluta dell’opera Turandot, tenutasi alla Scala di Milano il 25 aprile del 1926, diretta dal maestro Arturo Toscanini, a pochi anni di distanza dalla morte di Giacomo Puccini (1924).
La serata è organizzata in collaborazione con le associazioni Ex Allievi del Buzzi, Perché Verdi Viva e PratoLirica e sarà intervallata da proiezioni, intermezzi di musica e canto selezionati dal repertorio a suo tempo interpretato dal soprano pratese.
La conferenza -concerto è dedicata al ricordo di Guido Biancalani, Vicepresidente della Fondazione Museo del Tessuto.
Tutto il calendario, nonché le informazioni sui costi e le modalità di partecipazione sono consultabili sul sito .

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