18 Maggio 2011

“Un legame tra notabili e criminali
nella comunità cinese”, la denuncia del Cnel


Auto Vigili urbani a ChinatownUn legame fra criminali e notabili si è creato all’interno della comunità cinese di Prato. E’ quanto si afferma nel rapporto dell’osservatorio socio-economico sulla criminalità del Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e lavoro, che disegna un quadro preoccupante per la sicurezza pratese.
“I capi delle bande criminali hanno con molta probabilità stabilito collegamenti con alcuni elementi influenti della comunità locale – si legge nel rapporto – Da un lato i gruppi criminali mettono a disposizione la violenza agendo sia come guardie del corpo, sia come regolatori di conti in sospeso a vantaggio di certi personaggi influenti apparentemente non coinvolti in attività illecite. Dall’altro, questi ultimi forniscono agli attori criminali la loro protezione”.
Per quanto riguarda la tendenza nazionale, “i reati riconducibili ai cittadini cinesi evidenziano valori di gran lunga inferiori rispetto ad altre comunità straniere presenti in Italia”. Sono 28.464 i cittadini cinesi denunciati in Italia nel periodo 2004-2010. I reati principali fanno riferimento all’immigrazione illegale (5.329), seguono prostituzione (1.896), lesioni dolose (1.357), contraffazione (1.069), furti (920). Gli omicidi volontari sono stati 108.
Tra i fenomeni segnalati dal rapporto c’è la presenza di bande giovanili che, insieme alla rapida crescita della domanda di droghe tra i giovani cinesi, indicano un indebolimento dei legami familiari e comunitari che in precedenza erano un disincentivo verso l’adozione di comportamenti devianti e antisociali. Stesso discorso vale per la parallela crescita, in questi ultimi anni, della prostituzione al chiuso e all’aperto. Quanto alla contraffazione, nel 2010 la Guardia di Finanza ha sequestrato circa 110 milioni di prodotti di provenienza cinese. Ciò costituisce il principale business delle organizzazioni criminali cinesi, cui prendono parte anche esponenti delle organizzazioni mafiose italiane. Roma è il principale centro di smistamento della merce contraffatta proveniente dalla Cina. A livello territoriale, rileva ancora il Rapporto, le province di Prato e Milano presenziano i valori più alti per i reati violenti, come gli omicidi e le lesioni dolose; per i reati di tipo predatorio, come furti, rapine, estorsione e sequestri di persona. La provincia di Roma ha invece i valori più alti per il reato di contraffazione.

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