3 Dicembre 2013

Boom di domande per il Museo Pecci: sono 38 i candidati per la poltrona di nuovo direttore


Ottantamila euro lordi di compenso annuo e la possibilità di dirigere uno tra i più importanti Centri di arte contemporanea d’Italia hanno fatto gola a molti. Sono infatti 38 le domande di candidatura arrivate in risposta al bando internazionale per il nuovo direttore del Museo Pecci. Il bando si è chiuso ieri, 2 dicembre e non è escluso che qualche altra domanda possa arrivare a stretto giro, dato che uno dei mezzi per recapitarla era la lettera raccomandata A/R. Al momento non è possibile sapere chi sono i nomi dei candidati; e nemmeno trapela la provenienza di queste domande: quante, cioè, arrivano dai confini nazionali e quante invece parlano estero. E proprio su quest’ultimo punto, una decina di giorni fa, si erano appuntate le critiche di un magazine di arte, che definiva il bando “troppo fumoso” e per questo di scarso appeal tra i curatori stranieri.

Le domande verranno adesso raccolte ed esaminate da una Commissione composta da tre membri, uno del Comune, uno della Regione e uno del CdA del Museo, che effettueranno una preselezione: una volta ultimata, riferiranno al CdA le proprie riflessioni. Il responso, evidentemente, non arriverà prima del nuovo anno: sul bando il termine ultimo per conoscere il nome del nuovo direttore è fissato al 31 gennaio 2014, con pubblicazione sul sito www.centropecci.it.

Una volta selezionato, il direttore resterà in carica tre anni, rinnovabile per un ulteriore mandato. La figura ricercata deve avere un alto profilo culturale, dotata di esperienza, indipendenza e creatività, in grado di dirigere il Centro nella fase del raddoppio degli spazi e di rilancio delle attività. Compito del Direttore sarà sviluppare la missione del museo e la sua identità artistica anche come Centro regionale di arte contemporanea, l’ampliamento della collezione, l’incremento del pubblico e la crescita della reputazione locale, nazionale e internazionale da raggiungersi attraverso una mirata e qualificata programmazione.

Tra le competenze richieste nel bando, che prevedeva anche l’illustrazione di un “programma di intenti” per il rilancio del Museo da un punto di vista artistico, manageriale e organizzativo, il candidato deve aver già ricoperto ruoli dirigenziali in istituzioni culturali pubbliche o private, una conoscenza approfondita dell’arte moderna e contemporanea, esperienza nell’organizzazione di mostre ed esperienze in campo internazionale.

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