Il New York Times sulla tragedia di via Toscana: “Vivevano in condizioni dickensiane”


“C’è voluta una tragedia per sollevare all’indignazione nazionale il modello di business a basso costo che ha messo radici qui (a Prato) 20 anni fa e che ha trasformato l’economia di questa città toscana 12 miglia a nord di Firenze”. Così Elisabetta Povoledo, la corrispondente del New York Times che era venuta in città all’indomani della tragedia di via Toscana (LEGGI L’ARTICOLO), commenta l’accaduto nel lungo articolo pubblicato sulla testata statunitense (LEGGI L’ARTICOLO INTEGRALE). La giornalista, che apre il pezzo con il racconto della fiaccolata davanti alla fabbrica, con le foto giganti delle vittime e quel “il dolore non ha colore”, che ancora commuove, parla anche degli arresti dell’operazione “Carte facili”. Diversi poi i particolari della particolare situazione a Prato su cui la Povoledo si sofferma, come la grande quantità di imprese cinesi sul totale di quelle operanti in città; l’ufficialità dei 16mila residenti a cui si aggiungono fino a 25mila altri “sconosciuti”, residenti clandestini; la scarsità di personale per i controlli; la posizione del Procuratore della Repubblica Piero Tony e le parole del Ministro del Lavoro Giovannini. Parlano anche i sindacalisti Stefano Bellandi e Manuele Marigolli; del presidente CNA Claudio Bettazzi. Non mancano infine quelle dell’assessore alla Sicurezza Aldo Milone e del sindaco Roberto Cenni, che rivendicano la bontà dei controlli e dei blitz nei capannoni: “Se avessimo avuto forze per farne di più, forse la tragedia di via Toscana si sarebbe evitata”.

Un racconto dettagliato; un quadro su Prato, purtroppo, macchiato di nero.

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