13 Dicembre 2013

Prato Sud dice basta all’inquinamento acustico provocato dall’A11: “Vogliamo i pannelli fonoassorbenti”


Prato Sud, dopo le promesse non mantenute della Società Autostrade, si ribella all’inquinamento acustico e chiede con forza le barriere anti rumore: se ne discuterà lunedì 16 dicembre alle 21:15 al circolo Arci di Cafaggio all’interno dell’assemblea pubblica “In mezzo ad un’autostrada”, per parlare della vivibilità della zona in prossimità del cavalcavia dell’A11 all’altezza di via Roma, dopo la raccolta firme conclusasi alla fine del mese scorso. “La situazione nella zona ormai è diventata insostenibile – racconta Tommaso Chiti, uno degli organizzatori e tra i promotori di un comitato di residenti – e anche per questo abbiamo raccolto oltre trecento firme, che son state protocollate in Comune il 28 novembre. Per legge, dovrebbe scattare un’interrogazione in Commissione Ambiente entro un mese, ma ancora dal Comune non abbiamo avuto nessun tipo di risposta”. È una situazione annosa quella vissuta dai residenti della zona Prato Sud: oltre al traffico provocato da via Roma, una delle arterie principali della città, le auto e i tir dell’autostrada peggiorano i livelli d’inquinamento. “Questo problema nasce da lontano – dice ancora Chiti – già nel 2000, a seguito di segnalazioni dei cittadini, la Società Autostrade aveva realizzato un progetto in cui aveva individuato 33 zone autostradali, dal casello di Prato Est a quello di Prato Ovest, in cui installare i pannelli anti rumore. In più di dieci anni, dal 2002 ad oggi, solo su tre zone sono stati montati. E di queste zone, solo una è nella Circoscrizione Prato Sud”. I lavori, insomma, sono bloccati, ma quello che i promotori di quest’azione pubblica devono capire è di chi è la colpa, se della società che gestisce le autostrade in Italia o del Comune, che secondo questo stesso progetto si dovrebbe accollare l’80% dei costi di realizzazione (solo il 20% verrebbe dalle tasche della SpA).
All’assemblea di lunedì sono stati invitati anche il presidente di Circoscrizione Peris e il parlamentare Pd Biffoni; dagli organizzatori auspicano un cambio di rotta, anche in vista dell’allargamento della A11 con la terza corsia, come segnalato dalla Variante al Pit della Regione Toscana: “La gente ha paura – chiude Tommaso Chiti – perché oltre a questo problema dell’inquinamento acustico si prospettano degli espropri per l’allargamento dell’autostrada. Molte delle case che si affacciano sull’A11 sono state costruite negli anni Cinquanta, prima del tratto pratese dell’A11. Creerà non pochi problemi l’ampliamento dei volumi, la gente è molto preoccupata”. Per conoscere tutte le iniziative CLICCA QUI

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Grardo
Grardo
10 anni fa

Ottimo Se il problema venisse affrontato più spesso non avremmo problemi. Ecco chi se ne occupa: http://www.acusticaitalia.it/