Al via ai saldi, ma i pratesi spenderanno di meno. Ecco i consigli per lo shopping


In attesa di festeggiare il giorno di Befana, in Toscana è già tempo di saldi invernali. Oggi inizia ufficialmente la caccia agli sconti di fine stagione in tutti gli esercizi e i centri commerciali della regione. E anche a Prato si fa il conto alla rovescia, nella speranza di registrare lunghe code e un buon afflusso di clienti nei negozi. Gli affari, durante il periodo natalizio, non sono infatti decollati e le promozioni di fine stagione sembrano essere l’ancora di salvezza per molti venditori. Le stime sugli acquisti, tuttavia, non appaiono incoraggianti: secondo Federconsumatori e Adusbef, a livello nazionale, circa un terzo delle famiglie spenderà 194 euro, con un calo dell’11,3% rispetto all’anno scorso. Anche per il Codacons le previsioni, sul fronte dei consumi dei cittadini, non risultano essere delle migliori: allo stato attuale, spiega l’associazione, solo il 35% delle famiglie toscane prevede di fare qualche acquisto durante gli sconti. Le vendite sul territorio durante i saldi, che andranno avanti per 60 giorni, segneranno una riduzione media compresa tra il -10 e il -15% rispetto ai precedenti. Per Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 340 euro e ogni persona 148 euro. Insomma, il boom, per molti, non ci sarà. Marco Calamai, portavoce del Centro Storico della Confcommercio Prato, parla di possibili buoni affari, ma non tali da compensare la contrazione rilevata nei mesi scorsi (anche durante le Feste) da settori che tradizionalmente puntano sulle promozioni di fine stagione, come il comparto dell’abbigliamento e delle calzature.
“Durante l’anno ci sono state campagne promozionali con sconti particolari applicati da tutte le aziende – fa notare Calamai – Quindi questo penalizzerà in parte i saldi, perché gli affari forse qualcuno li ha già fatti”.

Ad ogni modo, per chi ancora potrà mettere mano al portafogli valgono alcune semplici regole, riassunte da Confconsumatori Toscana, utili per evitare spiacevoli raggiri e delusioni. Tra queste, il consiglio di conservare lo scontrino – poiché il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se vi sono cartelli che spiegano che i capi in svendita non si possono cambiare -, controllare che nel talloncino sia esposto il prezzo pieno, la percentuale di sconto ed il prezzo scontato, e fare attenzione ai saldi superiori al 50%. Potrebbe infatti trattarsi di merce dell’anno passato, aspetto che il negoziante dovrebbe far presente al proprio cliente.

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