2 Febbraio 2014

Sgarbi scarica il Pecci: “Caro sindaco la direzione non la voglio più. Al museo non c’è libertà”


Vittorio Sgarbi non finisce mai di stupire. Dopo la maxi polemica sull’esclusione da parte della commissione esaminatrice dalla lista dei possibili direttori del museo Pecci (Leggi l’articolo) adesso scrive una lettera al sindaco Cenni, nella quale spiega di non essere più interessato alla guida del Centro per l’arte contemporanea. Tutto ciò nonostante il primo cittadino avesse ribadito che “ogni decisione sarebbe stata presa nel cda di mercoledì prossimo” e che Sgarbi “era ancora in corsa” (Leggi l’articolo). Ecco il testo della lettera riportato dal Corriere Fiorentino.
“Gentile sindaco, sull’inquietante profilo della Commissione abusiva e squalificata mi sono pronunciato nei giorni scorsi e mi pronuncerò in tribunale. Le ingiustizie e le offese sono state intollerabili. Come ora mi appare anche il riconoscimento del Consiglio direttivo; e certamente procederò, prima che in sede amministrativa, in sede penale, perché sia risarcito il mio onore e ristabilita la verità sulla perfetta corrispondenza dei miei titoli alle richieste del bando di concorso. Si tratta di fatti, di storia professionale e umana, non di opinioni, e io non intendo essere faziosamente giudicato da incompetenti. Ma anche se la commissione esaminatrice fosse ignorata e considerata inadeguata dal Consiglio direttivo, mi pare, ora, a freddo, inopportuno che io assuma, come avevo annunciato, la direzione del Museo Pecci. È evidente che, nella situazione paradossale che si è determinata, essa apparirebbe l’unica soluzione possibile per garantire l’indipendenza dell’indirizzo politico (nel senso più alto di tutela della polis) dalla ingerenza di interessi locali mascherati da improbabili e inesistenti garanzie culturali. I tre abusivi non possono garantire nulla e risponderanno della loro finzione davanti al tribunale. Ma in questi giorni turbolenti ho maturato la convinzione che non io a lui, ma il Museo Pecci, con i suoi condizionamenti e nella sua assenza di libertà (presupposto fondamentale dell’espressione artistica), è inadeguato a me e alla mia natura. Non c’è riscatto dove non c’è libertà politica e culturale. Per questo, qualunque sia la valutazione del Consiglio direttivo, ti comunico la mia indisponibilità ad accettare la direzione del Museo Pecci (per il quale ci sono già prevedibili candidati “allineati”, graditi al signor Gori e alla sua famiglia), e qualunque altro ruolo o funzione nella città di Prato di cui conosco la storia e i monumenti, ma che non tocca a me restituire alla dignità democratica che le recenti vicende che mi hanno coinvolto mostrano compromessa”.

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Ragazzo delle mura
Ragazzo delle mura
10 anni fa

Olè! Altra figura di

stefano
stefano
10 anni fa

La volpe e l’ uva ….

giannetto malespini
giannetto malespini
10 anni fa

sono curioso di vedere chi avra’ titoli migliori di Sgarbi per dirigere il Pecci.Cenni ha agito male.come si fa a nominare tre ‘saggi’ meramente incompetenti che si permettono di escludere il famoso critico,che, scusate se e’ poco, ha diretto perfino la Biennale veneziana ? ancors una volta a prato si perde la faccia…va’ia’va’ia’…….