9 Febbraio 2014

Telecamere di sicurezza per controllare l’arrivo della municipale e chiavistello per chiudere dentro gli operai: sequestrato capannone a Casale


Quando la Polizia Municipale e gli Ispettori del Lavoro, hanno fatto ingresso all’interno della ditta d’abbigliamento pronto moda a Casale, tredici operai erano al lavoro alle macchine da cucire collocate sotto un soppalco utilizzato come dormitorio. Dopo i primi accertamenti è emerso che solo una persona risultava regolarmente assunta e quattro lavoratori erano privi di documenti di soggiorno. In assenza del titolare della confezione, J.J. di anni 34, l’attività dell’azienda veniva portata avanti da X.J. di anni 54, con permesso di soggiorno scaduto e mai rinnovato causa della perdita dei requisiti al rilascio e quindi all’attualità irregolare sul territorio nazionale. Per lui e un altro connazionale pure con permesso scaduto e mai rinnovato è stata iniziata la procedura per l’inserimento in un Cie. Gli altri due soggetti privi di documenti sono risultati in stato di clandestinità e anche per loro è stata avviata la procedura amministrativa di espulsione. Tutti verranno deferiti all’Autorità Giudiziaria per violazioni alle norme sull’immigrazione mentre il titolare verrà denunciato per sfruttamento della manodopera clandestina.
Gli Ispettori del Lavoro hanno sospeso l’attività imprenditoriale a causa della presenza dei lavoratori a nero con la sola esclusione di una dipendente, tra cui i quattro clandestini. La Polizia Municipale ha sequestrato i macchinari non in regola con le norme relative all’azionamento, così pure per l’immobile è scattato il sequestro poiché all’interno erano costruiti due soppalchi abusivi ad uso dormitorio. Accertato anche il mancato rispetto delle normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e antincendio: al posto della maniglia antipanico per favorire l’uscita degli operai in caso di necessità, la Polizia Municipale ha constatato la presenza di un chiavistello più adatto invece a contrastare eventuali controlli visto che l’ingresso della ditta era pure controllato da telecamera collegata ad impianto video a circuito chiuso per cui l’arrivo della Polizia Municipale non è passato inosservato.
Parallelamente all’attività Interforze prosegue anche l’attività di controllo amministrativo della Polizia Municipale relativa alle verifiche sul corretto azionamento macchinari; anche questa settimana sono stati effettuati controlli nella zona di Tavola e San Paolo riscontrando cinque imprese non in regola con le norme del Nuovo Regolamento di Polizia Urbana che ha comportato il sequestro di 156 macchinari e sanzioni per oltre 15mila euro.

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