Emergenza lavoro: i disoccupati sono 40 mila. In un anno persi altri 11 mila posti


Un numero che fa spavento e che fotografa in modo netto la crisi presente a Prato: a fine 2013 gli iscritti alle liste di disoccupazione nella nostra provincia hanno sfiorato quota 40 mila: per l’esattezza sono 39.982, circa 1500 in più rispetto a un anno prima. Nel computo sono inseriti coloro che non hanno alcun lavoro e chi ha redditi inferiori a 8 mila euro l’anno. I nuovi iscritti alle liste di disocupazione nel 2013 sono 10.102. Negativo anche il saldo tra avviamenti e cessazioni: l’anno scorso si sono persi 11 mila contratti e altrettanti posti di lavoro. Stazionarie le ore di cassa integrazione: nel 2013 a Prato sono state ben 3,6 milioni, con una riduzione della cassa in deroga (-33%) e un aumento esponenziale della cassa integrazione straordinaria, più che raddoppiata rispetto al 2012.
Soltanto nell’artigianato i dipendenti in cassa integrazione straordinaria a dicembre scorso erano 4272: la maggior parte nel tessile (3099, pari al 72% del totale), seguiti da addetti nel metalmeccanico (15%) edili e lavoratori del legno-arredamento (entrambi al 3%).
I dati sono stati presentati ieri dal segretario della Cgil di Prato Alessandro Fabbrizzi, ospite della trasmissione Intorno alle Nove assieme a Giovanni Santi, segretario della Nidil Cgil, la categoria che rappresenta i precari e le “nuove identità di lavoro”. Soprattutto i giovani che hanno grande difficoltà a trovare un’occupazione stabile, per i quali l’accesso al mercato del lavoro in oltre la metà dei casi avviene con un posto “precario”.

Guarda la trasmissione integrale di Intorno alle Nove.

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harlok
harlok
10 anni fa

e la tasse aumentano…..e le citta’ fanno sempre piu’ schifo…c’e qualcosa che non quadra…

stella a 5 punte
stella a 5 punte
10 anni fa

E se poi si mettessero tra i disoccupati tutti quegli che lavorano al centro per l’impiego, visto che non serve realmente a NIENTE…si avrebbe qualche disoccupato in piu ma molti soldi da destinare a qualche politica attiva vera o formazione vera e produttiva……e magari se anche i soldi per quello stramaledetto Creaf fossero stati destinati al vero bisogno e non a riempire le tasche di alcuni e ancora si continua. Vorrei sottolineare anche che il problema è molto di più per certe fasce di età perchè devono mantenere famiglia e anche quei giovani che dice la cgil, che con le varie forme contrattuali agevolate sono privilegiati da parte degli imprenditori in quanto costano loro meno, se ci sono 40mila disoccupati non saranno mica tutti ragazzi una ragione ci sarà velo siete chiesto mai??