28 Marzo 2014

Il Rifugio Pacini alla Rasa sarà gestito in famiglia, domenica riapre con “Zia Caterina”


Il Rifugio Pacini al Pian della Rasa apre la stagione con una novità: arriva la gestione di «Zia Caterina». Lo storico rifugio di proprietà della sezione di Prato del Club Alpino Italiano, non sarà più gestito direttamente da un socio volontario del Cai, ma per la prima volta è stato affidato a dei privati. A partire da questa domenica, 30 marzo, inizierà la nuova conduzione e sarà totalmente familiare. Alla guida del Pacini ci sono adesso Caterina Calissi, pratese di 27 anni, il babbo Massimo, la mamma Elisabetta, il fidanzato Claudio Costantini, e quando occorre, a dar manforte ci sarà anche la zia Beatrice. La giovane Caterina, insieme ai genitori, vanta già una esperienza nel campo della gestione di un rifugio perché ha curato per tre anni l’accoglienza a Cave, la struttura vicino a Cantagallo affidata a Legambiente, e poi ha svolto vari lavori nel campo della ristorazione. «Ho fatto la cuoca, la barista, la pizzaiola e anche la cameriera», racconta la giovane, che ha voluto chiamare la società di gestione del Pacini «Zia Caterina», perché recentemente è nato il suo nipotino, figlio di suo fratello maggiore. Insieme alla mamma, e all’occorrenza alla zia Beatrice, Caterina starà in cucina, al fidanzato e al babbo Massimo spetta il compito di servire ai tavoli e preparare le camere per gli escursionisti.
Dopo le ristrutturazioni del 2011 il rifugio – nato nel 1936 e dedicato alla memoria del cavalier Luigi Pacini, appassionato alpinista di Cantagallo che contribuì alla sua realizzazione – è oggi completamente rinnovato. Ci sono 18 posti letto e 60 coperti per consumare i pasti all’interno, mentre nella bella stagione si potrà apparecchiare e mangiare anche nei bellissimi prati che circondano la casa. «Inoltre rimane a disposizione il bivacco sempre aperto che si trova sul retro – dice Fiorenzo Gei, presidente del Cai di Prato – composto da una stanza con un tavolo, un caminetto, una cucina economica e due brandine. È uno spazio utilizzabile da chiunque gratuitamente in qualsiasi momento dell’anno». Questo perché il Pacini, che si trova a 1001 metri sul livello del mare sui monti dell’Appennino tosco-emiliano a cavallo tra le valli del Bisenzio e della Limentra, è situato proprio lungo il sentiero Gea (grandi escursioni appenniniche) ed è un posto tappa.
La volontà della famiglia Calissi è quella di tenere aperto il rifugio ogni fine settimana a partire da domenica, «ma non escludiamo – aggiunge Caterina – di allargare anche agli altri giorni nel periodo primaverile e in quello estivo». La cucina proposta è quella casalinga, con pasta e sugo fatti in casa, carne alla brace e antipasti caldi, questi ultimi sono uno dei «piatti forti» di mamma Elisabetta.
Ricordiamo che per raggiungere il Pacini si può passare dalla val Bisenzio, via Cantagallo, oppure dal versante pistoiese della Limentra, passando da Monachino. Le macchine non possono arrivare direttamente al rifugio, ma possono essere parcheggiate a 500 metri dalla struttura.
La nuova gestione assicura che i prezzi sono convenienti e naturalmente i soci Cai godono di sconti. A questo proposito la sezione pratese del Club Alpino Italiano, dedicata a Emilio Bertini, fa sapere di aver cambiato sede. Gli uffici si trovano sempre nello storico palazzo Apolloni Bini, ma non più al primo piano, adesso il Cai è al piano terra e l’ingresso è da via Banchelli numero 11 e non più da via dell’Altopascio.

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