5 Aprile 2014

L’assessore regionale Marroni torna a Prato per difendere la sua riforma sanitaria: “Rispetta il paziente e insieme i vincoli di bilancio”


“I principi che ci ispirano sono quelli di una sanità per tutti, pubblica, che metta la persona al centro dei processi e che punti sull’innovazione. Il valore dell’umanità è al centro della nostra attenzione: è proprio per salvaguardare questo che ci dobbiamo riorganizzare. Lasciare che le cose vadano come sono sempre andate sarebbe sicuramente più facile, ma sarebbe la cosa peggiore per tutti e non etica”: l’assessore alla Salute della Regione Toscana, Luigi Marroni, torna a difendere la sua riforma del sistema sanitario, e lo fa di fronte a una platea di professionisti del settore, in occasione dell’ultimo incontro del seminario di Bioetica promosso dal centro “Gianna Beretta Molla” e tenutosi nella nuova sede del Collegio Ipasvi in via Alfani. Chiamato a rispondere sulle politiche regionali tra etica e razionalizzazione delle risorse, Marroni ha chiarito quanto, di fronte a una taglio dei finanziamenti di oltre il 10% in tre anni, la profonda riorganizzazione da lui avviata stia cercando di trovare proprio delle soluzioni che rispettino il paziente e insieme i vincoli di bilancio. “Avere una sanità che non guarda a quadrare i conti va contro ogni etica – precisa l’assessore – sarebbe come vivere in una famiglia in cui si spende più di quello che si guadagna. La questione dei conti è fondamentale, ma è solo un punto di partenza per avere una sanità a servizio del cittadino e che si sta distinguendo in più di una classifica a livello nazionale”.
Oltre all’assessore regionale, presenti altri esperti, che però hanno voluto evidenziare la necessità di tornare a pensare di più al paziente, cosa che spesso risulta difficile, tra tagli al budget e aumento del numero di persone da seguire. “L’economia – dice Domenico di Virgilio, parlamentare e presidente onorario dell’Associazione dei Medici Cattolici Italiani – non può essere al centro di una sanità a servizio dell’uomo. Quando si ha un progresso tecnologico che permette di favorire il recupero alla salute, bisogna utilizzarlo senza se e senza ma”.

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