“Un nuovo sistema di verifiche amministrative e non muscolari, a costo zero, per cancellare dal registro delle imprese della Camera di Commercio le partite Iva e i Vies (il sistema di controllo dell’Iva a livello comunitario che consente di importare ed esportare ndr) i cui titolari siano risultati irreperibili a seguito dei controlli”.
E’ quanto annuncia il prefetto di Prato Maria Laura Simonetti, che ha presieduto stamani il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui ha partecipato per la prima volta il neosindaco Biffoni. L’obiettivo delle verifiche è fare pulizia nelle banche dati e cancellare le imprese fantasma, non più attive, intestate a prestanome o società cartiere. In attesa di siglare un vero e proprio protocollo d’intesa e di incrociare le banche dati dei vari enti, da un paio di mesi ogni soggetto che si trova a constatare l’irreperibilità di un imprenditore e a non potergli notificare sanzioni o ingiunzioni, è tenuto a segnalare la circostanza alla Camera di Commercio che provvederà a revocare l’iscrizione dell’azienda.
Con questo sistema sono già state cancellate dal registro Vies 77 società. “Allo stesso modo – ha aggiunto il prefetto – faremo verifiche più puntuali all’atto dell’iscrizione di una nuova impresa alla Camera di Commercio”.
Il sindaco Biffoni ha approvato il nuovo approccio, ma ha anche affermato che i controlli tradizionali nei capannoni cinesi proseguiranno, così come le ordinanze di inagibilità firmate dal primo cittadino. Diverso il giudizio sulla presenza dei militari in città: “L’ho sempre ritenuta un’esperienza priva di efficacia e non ho cambiato opinione – ha detto Biffoni a margine del Comitato, nel quale non si è parlato delle pattuglie miste -. O viene ripensata completamente, oppure credo che le risorse debbano essere utilizzate diversamente”. Il sindaco si è detto pronto a confrontarsi su questo punto con prefetto, questore e comandante dell’Arma, ma con ogni probabilità anche questa volta la decisione sarà in mano alla politica: alla fine del suo mandato, Romagnoli rifiutò l’offerta del Ministero dell’Interno; Cenni invece accettò i militari, la cui permanenza in città è fissata da una convenzione, che scade a fine 2014.
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha reso noti i dati dei controlli negli immobili ad uso imprese nel primo trimestre 2014: in totale gli accessi sono stati 884 (quasi 300 al mese), da parte della squadra interforze o, d’iniziativa, dei singoli enti che la compongono: Polizia, Carabinieri, Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia municipale, Corpo Forestale, Direzione territoriale del lavoro, Asl, Agenzia delle Entrate, Inps e Inail.
Dario Zona
Bravo togli i militari tanto è una bella città tranquilla!!!! Vergogna!! Perché nn date i numeri sui controlli fatti dalle pattuglie dei militari!!!
già in centro ci vanno poche persone la sera,dall’anno prossimo ci sarà il deserto assoluto.
Ma perché vi sembra migliorata Prato da quando passeggiano i soldati? A me non è sembrato affatto! Fare vivere il centro, parcheggiare ovunque la sera per invogliare ad andare in centro e non a scappare. Solo così renderemo Prato tranquilla, chi vive in centro deve decidere: o il centro è solo cosa loro e ne subiscono le conseguenze negative di desertificazione, o è vissuta da tutti con maggiore sicurezza anche per loro quando rientrano a casa, tutto non si può avere.
Non vi preoccupate.. che in centro la sera ci accompagnerà lui.. Bah!!!!
@verita’ perché non dire che in Italia non c’è la certezza della pena?