20 Giugno 2014

Metastasio, presentata la nuova stagione ma sul futuro è sfida con la Pergola per il titolo di teatro Nazionale


“Due teatri in Toscana, il Metastasio e la Pergola, possono ambire a diventare teatri nazionali. Dovremo essere bravi ad averne uno. È tutt’altro che scontato e occorre anche una strategia per piazzare in seconda fascia (tra quelli “di interesse regionale”, ndr) i nostri teatri migliori”.
Così l’assessore alla cultura della Regione Toscana Sara Nocentini, ieri alla presentazione della nuova stagione del Met, commenta la riorganizzazione degli spettacoli dal vivo, che dal 2015 vedrà il superamento dei teatri stabili. La decisione sui teatri Nazionali spetterà al Ministero della Cultura, sulla base di requisiti oggettivi (produzione di spettacoli, recite, ore lavorate) e un 30% del punteggio a discrezione sulla base della direzione artistica.
Dal riconoscimento del titolo di teatro Nazionale dipendono i finanziamenti per i prossimi tre anni e il futuro del Met, che come gli altri enti culturali pratesi, dovrà fare a meno dei contributi della Provincia. “La cultura non rientra tra le funzioni che potremo continuare a finanziare. Tra pochi giorni scade il mandato e la giunta è chiamata a gestire soltanto l’ordinaria amministrazione” – ha spiegato il presidente Gestri.
“Il Comune si farà carico di queste difficoltà burocratiche della Provincia e farà l’impossibile per sostenere finanziariamente il Met – ha detto il neo assessore alla cultura Simone Mangani -, che punta a “recuperare il rapporto con la Regione” e sulla sfida con Firenze per il titolo di teatro nazionale dice: “Si deve partire da un’analisi dell’esistente e il Metastasio è l’unico stabile della  Toscana”.

La stagione 2014
Ricca la stagione del Metastasio che festeggerà i 50 anni della riapertura e i primi 40 anni del Fabbricone. L’inaugurazione è affidata, dal 5 al 9 novembre, a Luca Ronconi che dirige Adriaan Asti nella “Danza macabra” di Strindberg, una coproduzione del Metastasio, che quest’anno produce sei spettacoli.
“Ci saranno tre registi stranieri che reputo importantissimi – ha detto il direttore Magelli – si tratta di Oliver Frljic che presenta Natale in casa Ivanov di Vvedensky, il lituano Christoph Korsunovas alle prese con Winter di Jon Fosse e Christoph Marthaller. Massimo Castri porterà “La cantatrice calva” di Ionesco, Peter Stein curerà la regia de “Il ritorno a casa” di Harold Pinter.
Ci saranno anche grandi interpreti: da Luigi Lo Cascio che tornerà a Prato con la riscrittura dell’Otello di Shakeaspeare, Leo Gullotta, in scena con Prima del silenzio di Giuseppe Patroni Griffi, Vittorio Fgranceschi, vestito de Il cappotto di Gogol, Pamela Villoresi, struggente voce de Il mondo non mi deve nulla di Massimo Carlotto, Eros Pagni e Tullio Solenghi diretti da Marco Sciaccaluga nel Tartufo di Moliere.

L’abbonamento intero ad otto spettacoli più due a scelta per poltrona e palco centrale costa 170 euro; 120 euro per palco laterale e IV centrale. Tra le riduzioni ci sono anche quelle per disoccupati e cassintegrati: poltrona e palco centrale per loro costano 68 euro; 48 euro per palcop laterale e IV centrale.
Ci sono poi altre formule di abbonamento a scelta per 4,6 o 10 spettacoli.
Tra i progetti per la prossima stagione c’è anche quello di recuperare il cortile del Fabbrichino per allestire spettacoli durante l’estate e consentire l’ingresso a un euro ai disoccupati e cassintegrati.
“Vengo da un paese dove gli attori hanno 22 giorni di ferie in un anno – ha detto il direttore del Met Paolo Magelli – e non è possibile che d’estate in Italia l’offerta culturale sia limitatata a piccole cose e festivalini. Sul biglietto a un euro sono due anni che ci stiamo lavorando per consentire a disoccupati l’ingresso a autobus, musei e teatro a prezzi simbolici, ma ancora non ci siamo riusciti e i sindacati non ci hanno molto aiutato per avere le liste”.

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