19 Dicembre 2014

Contro i suicidi in carcere arriva un protocollo d’intesa tra Asl e La Dogaia


E’ stato siglato questa mattina il protocollo d’intesa tra Asl 4 e casa circondariale di Prato per la prevenzione e gestione dei suicidi. Multidisciplinarietà è la parola chiave di questo accordo, che ha preso il via da un progetto multiregionale finanziato dal Ministero della salute per il triennio 2012-2015. In Toscana la città di Prato è sembrata da subito il contesto ideale per far partire la sperimentazione. Il protocollo prevede la costruzione di un percorso personalizzato sul nuovo detenuto. Nella fase iniziale di accoglienza un’équipe di educatori, sanitari, psicologi e psichiatri valuta l’eventuale rischio di suicidio e individua i bisogni sociali e di salute del detenuto. Il progetto viene poi strutturato su aree diverse: area psicologica e psichiatrica, area delle dipendenze patologiche, sociale/educativa, trattamentale, della sicurezza e del rispetto dei diritti del detenuto. Durante la detenzione continua il monitoraggio del rischio. Il progetto può essere adattato anche a detenuti già presenti in carcere e che per vari motivi manifestano tentativi di autolesionismo o di suicidio; in particolare ciò si verifica in caso di detenzione in isolamento o dopo gli esiti dei processi. L’obiettivo del protocollo è ridurre il più possibile la differenza tra la situazione dentro e fuori dal carcere. Il suicidio è infatti un problema di salute pubblica, che dietro le sbarre – per ovvie ragioni – è ancora più accentuato. Nelle carceri italiane si registra in media ogni anno 1 suicidio su 924 detenuti a fronte di 1 suicidio ogni 20 mila persone fuori. Secondo alcuni dati europei del 2010 l’Italia ha il primato europeo per quanto riguarda il divario tra suicidi nella popolazione libera e quella carceraria. In Toscana e anche a Prato per fortuna il trend è in calo: in regione siamo passati dai 90 tentativi del 2012 ai 40 di quest’anno (dato aggiornato al 16/12). Nel carcere pratese, grazie all’attivazione di questo progetto, su 645 detenuti presenti dal 1 ° luglio al 16 dicembre i tentati suicidi sono stati 15. “Siamo molto contenti di firmare ufficialmente questo protocollo, perché in questi mesi abbiamo visto che porta dei risultati – afferma il direttore della casa circondariale pratese Vincenzo Tedeschi -. Ovviamente il nostro obiettivo rimane quello di lavorare in maniera ancora più forte, per ridurre nettamente i tentativi di suicidio”. Il direttore generale della Asl Edoardo Majno ha inoltre sottolineato l’importanza dell’aver lavorato in totale sinergia.

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