26 Gennaio 2015

Giorno della Memoria, una settimana di celebrazioni: tra gli eventi anche la testimonianza dei sinti


E’ stato presentato oggi in Comune il programma di celebrazioni per il Giorno della Memoria, al 70′ anniversario della liberazione di Auschwitz. Sei eventi a Prato e provincia, dal 27 gennaio al 6 febbraio, preceduti dal viaggio con il Treno della Memoria, cui hanno partecipato 36 studenti di Prato e sei inseganti,  insieme a 750 persone da tutta la Toscana, capeggiati da Maria Rita Bramerini, assessore regionale all’ambiente e promotrice della spedizione. Con loro anche i responsabili del Museo della Deportazione e della Resistenza, che sarà il fulcro di questa settimana di eventi dedicati alla memoria e alla riflessione. Una riflessione che deve essere più ampia possibile, come sottolinea il vicesindaco Simone Faggi: “Su episodi, eventi, eccidi che hanno riguardato non soltanto la comunità ebraica, ma anche gli oppositori politici e altre comunità, come quelle Rom e Sinti. Un impegno contro tutte le discriminazioni”.

Proprio la testimonianza dei sinti sarà una grande e importante novità: per la prima volta, il 5 febbraio, parleranno della loro persecuzione in un museo dedicato alla memoria. Un fatto di portata nazionale, come segnala la presenza in Senato di domani, insieme allo storico Luca Bravi.
Le celebrazioni si apriranno ufficialmente domani alle 10.00 con la deposizione di una corona alla targa in ricordo dei deportati davanti al castello dell’Imperatore, nonostante siano state anticipate dal ricordato Treno della Memoria: “Un viaggio concreto e metaforico, in cui ci si sposta tutti insieme, concretamente, in cui si parla, all’andata ma ancora più al ritorno. Sembra un luogo comune, ma si torna diversi da quando si è partiti. Un viaggio che porta a conoscere gli abissi in cui è caduta l’umanità, per precise responsabilità, per prendere altre direzioni“, racconta Camilla Brunelli, Direttrice del Museo delle Deportazioni.

Museo che vedrà un’apertura straordinaria e la visita guidata gratuita, prima di ospitare lo spettacolo teatrale “La mia vita prigioniera”, alle ore 21.00, tratto dal memoriale di Elio Bartolozzi, contadino toscano che nell’aprile 1944 venne torturato e internato a Mauthausen per aver aiutato i partigiani.
Il focus si sposterà da Figline a Carmignano sabato 31 gennaio, con la testimonianza di Kitty Braun Falaschi, ex docente dei licei fiorentini sopravvissuta ai campi di sterminio di Ravensbruck e Bergen Belsen -lo stesso dove fu imprigionata Anna Frank-, quando aveva appena 9 anni.
Martedì 3 febbraio sarà la volta del Concerto dell’Ensembre Alraune per violini, viole e violoncello. Un quintetto di musicisti libertari e cinque danze provocatoriamente dadaiste, con brani di Schulhoff, Sostakovic e Zemlinsky, musicisti accomunati dal forte contrasto con il potere politico.
Gilberto Salmoni,  deportato a Buchenwald, renderà il proprio racconto davanti agli studenti mercoledì 4 febbraio, alla scuola media Bartolini di Vaiano: “In tedesco Buchenwald significa bosco di faggi. Stavamo cercando di rifugiarci in Svizzera, io e la famiglia, ma il 17 aprile 1944, ormai al confine, la milizia fascista ci arrestò e due giorni dopo ci consegnò ai tedeschi. Avevo 16 anni. Fummo internati a Fossoli e da qui a Verona dove ci separarono: io e mio fratello 31enne, medico, in un vagone diretto a Buchenwald, genitori e mia sorella in un altro dove notammo la scritta Auschwitz. Non li avremmo più rivisti“.

Per la prima volta  il Museo della Deportazione darà voce ai sinti pratesi, che, tra il 1938 e il 1945 furono testimoni della persecuzione nazista e fascista. “Voci dal Porrajmos” (che in romanì significa proprio ‘grande divoramento’) vuole fare luce sul ‘genocidio dimenticato’, quello che vede vittime gli ‘Zingari’, rom e sinti. Si parla di 500.000 vittime accertate, tra le due etnie. Paolo Galliano e Sergio Haldaras prenderanno la parola giovedì 5.
Infine, venerdì 6 febbraio, l’incontro con Vera Vigevani Jarach chiuderà simbolicamente la settimana della memoria davanti alle scuole, a Officina Giovani. Di famiglia ebrea, vittima di due fascismi: dalle leggi razziali di Mussolini all’assassinio della figlia in Argentina, una dei tanti , troppi ‘desaparecidos’. Una testimonianza forte, di una donna forte, le cui parole lasciano il segno: “I ragazzi restano attoniti, interessati. Una risposta straordinaria -dichiara la Brunelli- come quella che si ha quando si sente la verità delle cose”.

 

Ecco tutti gli eventi in programma:

Martedì 27 gennnaio:
Museo della Deportazione e Resistenza, Via di Cantagallo 250, loc. Figline, Prato
Ore 10-18: Apertura straordinaria
Ore 16: Visita guidata gratuita
Ore 21: “La mia vita prigioniera”, Spettacolo teatrale tratto dal memoriale di Elio Bartolozzi.

Sabato 31 gennaio:
Ore 16.30: sala Consiliare del Comune di Carmignano, Incontro con Kitty Braun Falaschi,
sopravvissuta ai lager nazisti.

Martedì 3 febbraio:
Ore 21: Ridotto del Teatro Politeama Pratese, Concerto per il Giorno della Memoria

Mercoledì 4 febbraio – Per le scuole:
Ore 9.00: scuola media ‘L. Bartolini’ di Vaiano, Via Nuova per Schignano 25
Incontro con Gilberto Salmoni, sopravvissuto al lager nazista di Buchenwald

Giovedì 5 febbraio:
Ore 21: Museo della Deportazione e Resistenza.
“Voci dal Porrajmos”, per la prima volta i sinti raccontano in un luogo di memoria la persecuzione nazifascista e il genocidio dimenticato.

Venerdì 6 febbraio – Per le scuole
Ore 10: Officina Giovani, Incontro con Vera Vigevani Jarach. Testimone di due storie: l’esilio in Argentina dopo le leggi razziali di Mussolini, l’assassinio della figlia desaparecida durante la dittatura di Videla.

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