20 Febbraio 2015

Sanità, un anno dopo Marroni annuncia di nuovo: “Tre milioni per le cure territoriali pratesi”


Nel febbraio 2014 il primo annuncio durante il consiglio comunale straordinario della sanità. L’assessore regionale Luigi Marroni parlò di 3 milioni di euro per potenziare le cure territoriali e allentare la pressione sul nuovo ospedale di Prato, il cui tasso di occupazione dei letti è del 98%. Un anno dopo, ovvero stamani, sempre in salone consiliare, intervenendo a un convegno, lo stesso Marroni ha confermato lo stanziamento e annunciato che il piano Prato è pronto a partire. “Si tratta di risorse fuori dal budget ordinario”, ha spiegato Marroni, ovvero al riparo dai tagli previsti per i minori trasferimenti statali. Tra i provvedimenti allo studio, il potenziamento dei posti letto delle cure territoriali: dovrebbero raddoppiare, da 12 a 24, quelli al Misericordia e Dolce con l’assunzione di nuovi infermieri, per l’assistenza a pazienti cronici.

L’assessore Marroni è intervenuto in salone consiliare a un convegno organizzato dall’associazione Arsa, che a Prato riunisce diverse Rsa, per un totale di 150 posti letto. Il presidente di Arsa Prato Paolo Migliorini ha descritto alcuni problemi delle case di riposo pratesi. “La libera scelta del cittadino (ove abbia diritto a un contributo pubblico) delle strutture dove farsi ricoverare non è sempre garantito. In Toscana ci sono diverse modalità di accesso ad uno stesso servizio e anche la distribuzione delle risorse non è omogenea. Prato che ha qualche punto percentuale in meno di popolazione anziana rispetto ad altre province, può contare su 500 quote sanitarie reali a fronte di un fabbisogno di 800 quote sanitarie. Rispetto a Firenze, ad esempio, la popolazione è un terzo, ma le quote sanitarie sono un quinto”.

Sempre in tema di risorse destinate alla sanità pratese, l’assessore Biancalani ha citato i numeri delle quote capitarie, ovvero i soldi che vengono stanziati dalla Regione per ciascun cittadino residente. Prato è fanalino di coda in Toscana con 1403 euro a persona, contro i 1477 di Pistoia, i 1523 di Lucca e i 1564 di Firenze. “Avremmo bisogno di recuperare questo gap; i cittadini hanno la percezione che il nuovo ospedale sia insufficiente e a fronte di ciò il territorio non è stato adeguatamente attrezzato.  Basterebbe assumere un po’ di personale paramedico per potenziare le cure territoriali e non intasare l’ospedale. Con la riforma delle Asl abbiamo paura che in futuro realtà come Prato possano essere marginalizzate perchè le decisioni saranno prese altrove e sul territorio verrà a mancare una figura di garanzia come il direttore generale”.
L’assessore Marroni ha risposto che la riforma deriva dalla necessità di far fronte ai tagli dei finanziamenti statali da parte del Governo, dopo analoghi provvedimenti degli anni scorsi. “Dal 2011 ci siamo trovati ad affrontare una riduzione del 3% annuo, dopo che per 20 anni il fondo sanitario nazionale è sempre cresciuto. I costi della medicina aumentano e ci siamo trovati a far fronte a 600-700 milioni in meno. Nonostante questo gli indicatori sanitari ci dicono che siamo i migliori in Italia”. Sulle quote capitarie, Marroni ha spiegato che i bilanci delle singole Asl vengono poi approntati con risorse aggiuntive da parte della Regione. “Grazie a questi fondi di riequilibrio, fatto 100 il valore che allinea Prato al resto della Toscana, siamo passati dal 94% di risorse del 2012, ai 98 del 2013, fino ai 100,03 del 2015” ha spiegato Marroni.

D.Z.

Subscribe
Notificami
guest
3 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
staisereno
staisereno
9 anni fa

Scommetto che tra un anno sempre che sia Marroni L’assessore alla sanità, dirà…stanziati per Prato 3 milioni di euro….

Aberto
Aberto
9 anni fa

Sarebbe l ora di smetterla di prenderci in giro

agostino
agostino
9 anni fa

Ti pettino io a maggio…