22 Marzo 2015

Questa sera al Metastasio arrivano Rezza e Mastrella con Fratto_X


Arrivano a Prato Antonio Rezza e Flavia Mastrella, due artisti che da venticinque anni distruggono le regole della sintassi teatrale, cinematografica e artistica, registi instancabili di cinema e creatori di performance sceniche surreali, produttori di lungometraggi cult, programmi per la tv e spettacoli teatrali, lui anche scrittore (ha all’attivo quattro romanzi pubblicati da Bompiani), lei anche scultrice. Per le loro creazioni, lui parte dal corpo, lei da una ricerca figurativa, lei crea l’habitat, lui lo agisce e quello che fanno è “tutto tranne che teatro. Più simile al montaggio cinematografico o alla composizione di una partitura musicale che a qualsiasi altro linguaggio. L’opera viene trattata come una pellicola”.

-alle ore 18, presso la Ex Chiesa Di S. Giovanni (via San Giovanni 9, dietro il Castello dell’Imperatore) Fonderia Cultart ospita la presentazione del libro CLAMORI AL VENTO (ed. Il Saggiatore), alla presenza di Antonio Rezza e Flavia Mastrella e con l’artista Riccardo Goretti a moderare. SI tratta, oltre che di un prodigioso testo-performance, di una dichiarazione poetica, di uno strumento indispensabile per addentrarsi nell’opera dei due artisti: l’intreccio del passato, delle opere portate in teatro, dei film, delle foto, delle poesie, dei fumetti, delle interviste per la tv o semplicemente di appunti e idee, tutto questo si manifesta in forma di zibaldone (ingresso libero, posti limitati, prenotazione consigliata, info e prenotazioni 0574.603376 -info@exchiesasangiovanni.it).

-alle ore 21 al Teatro Metastasio va in scena la creazione più recente, FRATTO _ X, uno spettacolo sulla manipolazione e il condizionamento, “un congegno meccanico perfetto in cui si rappresenta la malvagità, la cattiveria, i sentimenti negativi che hanno una portata mitica”. Un lavoro in cui si affrontano i temi di identità e di relazione, dove il trattino del titolo coincide con l’immagine degli uomini come vittime di una superficialità imperdonabile con la quale hanno costruito una società incapace di redimere l’annientamento dei legami condivisi, investendo tutte le energie in quelli coatti e differiti, e dove la x non è un’incognita, ma il segno consapevole di un’identità perduta, elisa, che non è permesso rintracciare.
Sulla scena Rezza, affiancato da Ivan Bellavista, corre, strepita e si dimena confrontandosi con l’altro in modo da ridurlo a mera proiezione di sé stesso, sempre fondendosi con gli habitat esistenziali creati dalla Mastrella: lenzuoli che si trasformano in oggetti, dalla bicicletta all’aquilone, e strani personaggi come Rocco e Rita che prendono forma mentre divampa la follia come scheggia creativa, senza luoghi comuni e con il trionfo della verve comico satirica.
Il risultato è un’allucinazione psichedelica, una scarica di energia, arte contemporanea applicata alla performance, un collage di suggestioni quasi fotografiche e di duetti ai limiti del nonsense dalla dirompente comicità.
“Il nostro teatro è in profonda opposizione alla narrazione, è basato sullo scavalcamento di senso e sulla stratificazione – afferma Rezza -. Non è né didattico né civile, noi partiamo dalla nostra cattiveria personale, non da stragi di stato o alluvioni. Troppo facile partire da una sciagura e inchiodare lo spettatore a una matassa narrativa. Tenere le distanze dal pubblico significa rispettarlo. Noi lavoriamo sul frammento. Lì è più difficile mentire, come diceva Cioran. Lo spettacolo fa ridere in modo quasi contorsionistico, è pieno di idee tra cui quella sull’appropriazione di voce indebita che è rivoluzionaria. Potrebbe anche essere l’ultima opera perché rappresenta un autosaccheggio, è molto tecnico e gode di tutti i nostri anni di lavoro”.
Dopo lo spettacolo è previsto un incontro con gli attori della compagnia introdotto dal critico Federico Berti.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments