8 Aprile 2015

“Videosorveglianza nelle zone industriali”: Rossi accoglie la proposta di un imprenditore cinese


Impianti di videosorveglianza nelle zone industriali della città, prima fra tutte l’area del Macrolotto. La proposta arriva dal vicepresidente di Cna Prato, Wang Liping, che dalle porte della propria azienda di via Galcianese – l’impresa “Andrea & Yaoli” – chiede al Comune e agli altri Enti di istituire un tavolo di confronto su questa tematica.

Il progetto sulla sicurezza fa parte di un pacchetto ben più ampio più interventi: semplificazione normativa, sviluppo delle relazioni fra Italia e Cina e maggiori tutele per proteggersi dalle truffe (come lo “spaccio” di certificati di formazione taroccati), gli altri punti del piano. Un piano che è stato presentato da Liping in occasione dell’incontro italo-cinese, voluto da Cna per fare il punto sulle prospettive economiche del distretto, l’integrazione e la sicurezza a due anni dalla nascita di Cna World China, primo raggruppamento di imprese cinesi in Italia.

“Il problema della sicurezza è un aspetto che deve essere affrontato in maniera sinergica da parte di tutte le istituzioni – ha spiegato Liping -. Solo muovendoci insieme possiamo ottenere buoni risultati. L’installazione di telecamere di videosorveglianza consentirebbe di controllare maggiormente il territorio, con vantaggi non solo per le ditte orientali ma anche per le aziende italiane. Si tratta di un aspetto che deve essere affrontato in maniera seria e urgente”.

Altra questione calda, quella delle truffe ai danni degli orientali: un business che si nutre delle difficoltà oggettive del distretto per infiltrarsi nei capannoni attraverso un circuito di false autorizzazioni. Anche per questo servirebbero le telecamere.

“Vengono a chiedere i soldi nelle aziende – ha sottolineato Liping -, proprio come la mafia”.
La disponibilità da parte di alcuni imprenditori orientali a finanziare il sistema di supervisione delle aree produttive, fa sapere il vicepresidente di Cna, c’è già: non resta che attendere che anche le altre istituzioni facciano la loro parte. E la Regione sembra non volersi tirare indietro.

“Ne parlerò anche con il sindaco Biffoni – ha risposto il presidente della Regione Enrico Rossi -. Da una parte questa iniziativa deve garantire maggiore sicurezza, dall’altra serve per controllare e capire chi di giorno o di notte si reca al Macrolotto, per quali ragioni e a far che cosa. Sono quindi favorevole, come Regione Toscana, a contribuire e portare avanti questa proposta”.

Durante l’appuntamento sono stati illustrati poi i numeri dei primi sette mesi dell’operazione “Lavoro Sicuro”, voluta proprio dalla Regione dopo il rogo del 1 dicembre 2013 alla Teresa Moda. A Prato le verifiche sono state 894: le imprese già cessate al momento delle ispezioni sono risultate 24 e solo 130 delle rimanenti, il 15%, si è dimostrato in regola. Per le altre 740 sono state individuate abusi vari, di diversa gravità.

Lotta all’illegalità e supporto alle aziende cinesi che vogliono mettersi in regola: pare essere questa la ricetta vincente che fa di Prato, a detta del Governatore, un modello di intervento esportabile nel resto d’Italia. Ma non basta. Per vincere la partita serve, infatti, una dura battaglia all’evasione fiscale e l’istituzione di un salario minimo.

“Sarebbe importante, ad esempio, concedere un periodo di tempo per l’emersione sotto il profilo fiscale – ha rimarcato Rossi – e poi c’è il problema della tutela del lavoro anche da un punto di vista salariale. Non si può accettare che in una regione come la Toscana si lavori dieci ore per portare a casa solo qualche euro”.

C’è insomma ancora molto da fare. Ma una inversione di tendenza sembra delinearsi, come ha fatto notare anche il console cinese Wang Fuguo. Nel 2013 erano infatti 70 le imprese orientali associate a Cna. Oggi se ne contano ben 262: di queste, 160 hanno aderito al Patto per la Sicurezza.

Giulia Ghizzani

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bob
bob
9 anni fa

….con le tasse che NOI paghiamo in busta paga, la SORVEGLIANZA ce la dovrebbero fare anche alle nostre abitazioni e persone care 24h24 !!!
Oh sig. Rossi….. mavaiavaiavaia !!

recluta 68
recluta 68
9 anni fa

Bene, finalmente un illuminato non italiano propone le telecamere di sorveglianza e il Presidente Rossi è folgorato dalla brillantissima trovata.
Non è mai troppo tardi: però le stesse identiche proposte finora fatte da cittadini pratesi perchè non sono state accolte?

incazzato
incazzato
9 anni fa

E vai un altro mini condono evidentemente per far accettare una proposta bisogna essere stranieri. Ops ormai a prato lo siamo già. Sembrano barzellette. A voglia a mettere telecamere certezza della pena ed espulsione per chi è delinquente abituale

il pratesaccio
il pratesaccio
9 anni fa

Guardate che le telecamere non servono a nulla, se non c’è certezza della pena gli amichetti non hanno paura di niente, figuratevi di due palline che girano in citta’; senza una ferrea disciplina l’italia va a rotoli.