Il Marconi punta a riconquistare l’autonomia perduta, con il rafforzamento del legame con le aziende, il potenziamento dell’attività di orientamento e l’aumento degli iscritti. Ne mancano infatti 70 per dire addio alla “reggenza”. Ieri si è tenuto un incontro tra il presidente della Provincia Matteo Biffoni, i dirigenti Franca Ferrara e Antonio De Crescenzo (accompagnati dalla responsabile dell’Osservatorio scolastico Francesca Baroncelli), con insegnanti e rappresentanti degli studenti.
Biffoni ha visitato insieme a una delegazione di studenti i laboratori dell’istituto, il vero cuore dell’attività formativa del Marconi. E gli stessi studenti, attraverso il rappresentante d’Istituto Gabriele Fortugno, che è anche vice presidente della Consulta studentesca, hanno annunciato che stanno lavorando ad alcune iniziative di promozione da concretizzare entro il termine dell’anno scolastico.
Nell’aula magna dell’istituto il preside Daniele Santagati ha aperto l’incontro, ricordando che i primi risultati del lavoro fatto in questi mesi dalla Provincia e dall’istituto sono il via al nuovo indirizzo di grafica e un lieve aumento degli iscritti. Il percorso per l’autonomia non è impossibile, attualmente il Marconi conta circa 530 studenti e l’asticella da saltare è di 600.
Il presidente della Provincia Biffoni ha espresso la volontà di creare un collegamento più efficace e permanente con il mondo delle aziende. La proposta è istituire al Marconi un comitato con le parti sociali per il raccordo più diretto con le imprese e il potenziamento dell’alternanza formazione-lavoro.
Il piano comprende anche un maggior impegno nell’attività di orientamento anche in sinergia con l’Istituto Buzzi, insieme al quale il Marconi costituisce il blocco formativo di riferimento per l’area industriale del distretto.
Gli insegnanti hanno chiesto anche più attenzione alla sicurezza, per esempio con la realizzazione di una recinzione che regolarizzi ingresso e uscita dalla scuola e impedisca l’accesso di estranei.
