21 Maggio 2015

Sfruttamento della prostituzione e tentato omicidio negli scontri tra bande di protettori, sequestrato il residence di Paperino FOTO


È in corso dalle prime ore di stamani una vasta operazione della squadra mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, nei confronti di un’articolata organizzazione criminale composta da cittadini albanesi che sfruttava la prostituzione di giovanissime connazionali a Prato e a Firenze. Tra i reati contestati, c’è anche il tentato omicidio.

Dieci gli arresti per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, rissa aggravata, tentato omicidio, e numerose le perquisizioni in Toscana. A Prato è stato sequestrato un residence che favoriva la prostituzione delle ragazze. Si tratta del residence di Paperino, in passato già al centro di fatti di cronaca. L’8 giugno del 2012, infatti, l’immobile fu teatro di un blitz compiuto dai carabinieri che trovarono nei vari appartamenti numerosi clandestini, tutti dediti alla prostituzione. In seguito il questore chiuse per trenta giorni il residence sulla base dell’articolo 100 del testo unico sulla pubblica sicurezza.

Le indagini della Squadra mobile di Firenze sono partite da una furibonda rissa avvenuta la sera del 12 aprile 2014 tra due gruppi di sfruttatori albanesi in piazza delle Medaglie d’Oro a Firenze. Lo scontro scaturì da forti dissidi maturati prima fra le stesse prostitute per accaparrarsi più clienti possibile e poi, di riflesso, fra i loro rispettivi protettori.
Causa finale della maxi rissa su cui sono centrate le indagini anche l’innamoramento di una prostituta giovanissima per uno sfruttatore albanese ‘rivale’ sul mercato del sesso del suo protettore, che a sua volta l’aveva portata in Italia dall’Albania promettendole amore, soldi e fortuna. Secondo le indagini, coordinate dal pm Lastrucci, gli sfruttatori non andavano per le spicce nei loro regolamenti di conti e uno dei loro nel maggio 2014 è stato arrestato a Prato con una pistola in macchina: secondo quanto ricostruito voleva uccidere un altro protettore.

Le ragazze albanesi, tutte fra i 18 e i 20 anni, erano distribuite dai due gruppi rivali sulla strade fiorentine di Novoli, Calenzano e a Prato, dove facevano base anche nel residence di Paperino. Notevoli gli screzi fra loro per poter lavorare di più. In questo contesto, sempre nel 2014, maturò il volontario investimento stradale di un transessuale, da parte di uno degli sfruttatori albanesi, che a Prato non voleva lasciare la piazzola dove si prostituiva di solito.

Tra gli arrestati, oltre agli sfruttatori che fra l’altro parteciparono alla gravissima rissa di Firenze, anche un fiorentino titolare di un sexy shop, solo per il reato di favoreggiamento, poichè riforniva le ragazze di vestiti e materiali erotici quando avevano bisogno la sera, e una prostituta albanese ormai ritenutasi “vecchia”, di 32 anni, la quale lavorando meno per integrare le sue entrate affittava la sua casa di Novoli alle ‘colleghe’ più giovani perchè portassero i clienti li’.

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