3 Giugno 2015

Artigiancredito Toscano, boom di richieste per facilitare l’accesso al credito. Campaioli: “Dalle banche segnali di apertura”


Oltre 2mila soci in più rispetto al 2012 e un piano strategico che punta per quest’anno a dimezzare le perdite in vista di un possibile pareggio nel 2016. Il secondo mandato di Fabrizio Campaioli alla guida di Artigiancredito Toscano prosegue sull’onda di un cauto ottimismo: la crisi nera degli ultimi tre anni adesso fa meno paura.

Nei pensieri del rieletto imprenditore pratese – riconfermato giorni fa al timone del consorzio – non c’è più solo la gestione ordinaria. La ‘mission’, in questo momento, è quindi duplice: cogliere, in prima battuta, i timidi segnali di ripresa e traghettare il comparto delle piccole medie imprese verso il rilancio.

“Il consorzio certamente esce graffiato da questi tre anni difficili – spiega Campaioli – ma abbiamo dato continuità al nostro lavoro. La produzione si è attestata attorno ai 400 milioni di euro e nel 2014 sono stati 444 i milioni di euro di garanzie erogate. C’è stata poi l’esigenza di dover lavorare in un contesto duro: ci sono stati bilanci in perdita. Quello di quest’anno chiude con un terzo rispetto alle perdite dell’anno scorso. Attualmente possiamo contare su 84 milioni di euro di patrimonio netto e 34 milioni di patrimonio libero”.

La crescita del numero degli affiliati – passati da 63mila a 65mila -, del resto, non pare casuale: Artigiancredito in questi anni ha lavorato a lungo e su diversi fronti per andare incontro alle richieste degli imprenditori. Il primo step, sburocratizzare le procedure e abbattere, di conseguenza, i tempi.

“Poco tempo fa abbiamo rivisto tutta l’organizzazione dirigenziale e tutto il processo del credito – ricorda Campaioli -. La pratica seguirà un iter più snello: la pratica soggetta a conto garanzia dello Stato invece di fare 6 stazioni ne farà 4 con un risparmio di tempo del 33%”.

Segnali importanti, che si sommano al clima di ritrovata fiducia dove anche le banche giocano un ruolo centrale, come emerso nell’ultima riunione del consorzio. Un’assemblea a cui hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dei 65 istituti di credito che operano con Artigiancredito.

“C’è stato un approccio diverso da parte del sistema bancario – sottolinea il rieletto presidente -. Di solito enunciavano tutto quello che avevano fatto mentre in questa riunione hanno parlato di quello che potremo fare tutti insieme per il futuro. Ho percepito positivamente questa cosa. A mio avviso ci sono i margini per lavorare bene tutti insieme a sostegno, davvero, delle imprese”.

Rispettare quanto definito dal piano strategico del consorzio: questa la priorità per il presidente Campaioli che, ad ogni modo, si trova a muoversi in un contesto ancora non roseo. Basti pensare che ad oggi il 70% delle erogazioni viene effettuato per garantire alle imprese la liquidità corrente, contro un magro 30% stanziato in funzione degli investimenti.

“Il piano strategico prevede ancora per il 2015 una perdita, stimabile tra il milione e mezzo e i 2 milioni di euro. L’anno prossimo dovremmo arrivare al pareggio. Non sarà facile, dovremo monitorare le scelte fatte ed eventualmente andare a introdurre dei correttivi”, conclude Campaioli.

Giulia Ghizzani

Nella foto il presidente di Artigiancredito Toscano Fabrizio Campaioli, premiato due anni fa con lo Stefanino d’Oro per la sua azienda Campaioli srl.

 

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