16 Giugno 2015

Prato Estate, il M5S prepara un esposto sull’affidamento a Fonderia Cultart. La replica: “Accuse false e denigratorie”


Un botta e risposta bollente, quello tra i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e il presidente di Fonderia Cultart, sullo sfondo degli eventi culturali in programma per la Prato Estate 2015. In una nota la consigliera Silvia La Vita torna nuovamente a contestare la gestione dei soldi pubblici all’interno dell’Assessorato alla Cultura. “Con la “scusa” che si fa cultura – scrive la consigliera – tramite affidamenti diretti vengono finanziate per migliaia e migliaia di euro sempre le stesse aziende, come Fonderia Cultart, contravvenendo sia al TUEL, che al Piano di prevenzione della corruzione e dell’illegalità del Comune di Prato. Addirittura si finanzia il costo totale di eventi gestiti e organizzati da privati con ingresso a pagamento, privati ai quali senza alcun rischio d’impresa rimarranno tutti i ricavi, come il concerto degli Interpol / Fonderia Cultart, senza nemmeno permettere ai cittadini di usufruire liberamente e gratuitamente dello spettacolo che hanno già pagato con le loro tasse”. In chiusura, il M5S chiede “che si rispettino le norme previste dalla legge e che si smetta con queste prassi in essere da anni, ottimizzando le risorse disponibili e smettendo di alimentare sprechi e clientelismo. All’interrogazione seguirà esposto alla procura della Corte Dei Conti”.

Non si fa attendere la risposta di Fonderia Cultart, che replica col suo presidente Francesco Fantauzzi: “Rimaniamo basiti e sconcertati dalle considerazioni della Consigliera che volutamente insinuano l’esistenza di una qualche forma di irregolarità riguardo le attività da noi svolte per conto del Comune di Prato. Prima di tutto evidenziamo il fatto che la Consigliera scrive delle assolute falsità, segno di una scarsa conoscenza del settore, che facilmente si possono prestare a strumentalizzazioni e illazioni. Sostiene, sbagliando, che non avremmo alcun rischio d’impresa nella realizzazione degli eventi. Ad una lettura delle stesse delibere del Comune che la consigliera cita c’è infatti scritto che, sulla base dei costi degli eventi, il Comune eroga a Fonderia Cultart una somma pari a circa il 50% del totale dei costi, mentre la parte restante è a nostro totale rischio imprenditoriale, attraverso i potenziali ricavi dalla vendita dei biglietti. In secondo luogo contestiamo il fatto che, sempre secondo la Consigliera, il nostro lavoro sia addirittura frutto di “clientelismi”. Pur essendo la nostra una realtà giovane, operiamo nel settore della cultura e degli eventi da anni, per conto di enti pubblici e privati, in numerose regioni e città italiane, senza alcuna differenza di “bandiera” politica. Le considerazioni della signora La Vita, dunque, sono false e denigratorie, volte a screditare il nostro lavoro ed altamente lesive della nostra immagine e reputazione professionale. Per questo chiediamo che gli strumenti politici vengano usati per discutere nelle sedi opportune, e non per provocare conseguenze sul piano sociale ed economico alla nostra attività. Precisiamo inoltre che le risorse sono impegnate per pagare il lavoro degli artisti, dei tecnici, degli operatori impiegati e che se ci si limitasse ai fondi pubblici, tali eventi non potrebbero avere luogo. Per questo qualunque soggetto economico che svolge questo genere di attività – come noi – investe con proprio rischio alla realizzazione degli eventi. In questa città la nostra idea di investire nel settore della cultura è nata e qui abbiamo dedicato molte delle nostre energie. Siamo ancora convinti di poterlo fare, senza usare escamotage e senza fare proclami”

 

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