Da vent’anni operano all’interno del distretto di Prato, in un dialogo serrato tra aziende, lavoratori, parti sociali. E da vent’anni garantiscono al sistema economico provinciale politiche attive del lavoro di alto valore aggiunto, servizi di orientamento, formazione, informazione e consulenza individuale.
Per questo la spada di Damocle che pende sopra la FIL, la società a capitale pubblico (dal 2010) che gestisce il Centro per l’impiego di Prato, preoccupa sì i 28 dipendenti e i circa 40 tra collaboratori e professionisti che rischiano, con la fine del contratto il 31 dicembre prossimo, di restare senza un lavoro, ma preoccupa anche l’opinione pubblica, che più volte, nelle scorse settimane, è intervenuta per non lasciare che un patrimonio simile di competenze e risorse umane si perda per sempre impoverendo tutto il tessuto economico e sociale pratese.
In concreto, la FIL è stretta nelle maglie della riorganizzazione compresa nel decreto attuativo del Jobs Act relativo ai servizi per l’impiego approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede la costituzione di una agenzia nazionale e relative agenzie regionali del lavoro. Proprio la legislazione e le normative che devono regolare queste ultime, competenza delle Regioni, rischiano ad oggi di tagliare fuori il modello FIL.
Un modello che in Toscana rappresenta un unicum, con una società di servizi legata alla Provincia e dipendenti propri. Ma la Provincia, con il riordino degli enti, ha perso le competenze sul lavoro e di conseguenza la possibilità di prorogare il contratto che la lega alla Fil. Il Centro per l’impiego rimarrebbe dunque privo delle competenze necessarie a gestirlo; tra le soluzioni, ad oggi non sostenute da nessun cavillo normativo, potrebbe esserci quella di un riassorbimento della società da parte della Regione con un contratto di affidamento diretto. Al momento ancora è tutto in discussione, nelle mani della nuova giunta regionale e del presidente Rossi, che proprio sul lavoro ha voluto tenere per sé la delega. La Provincia di Prato, consapevole del problema e dei rischi, si sta mobilitando affinché si arrivi quanto prima ad una soluzione.
Perdendo la FIL e il suo personale, Prato perde un modello riconosciuto esemplare da più parti; un sistema di gestione delle politiche attive flessibile, in stretta relazione con le parti sociali del territorio. “Se Prato perde il suo modello di gestione del Centro per l’impiego – è la chiosa – perde tutta Prato”.
A prato c’è pieno di persone che hanno ritrovato lavoro attraverso la fil…..AHAHAH
se chiude la fil il modello che verra’ in sostituzione non potra’ che essere migliore.
Concordo con zanzara non sono mai riuscita a trovare un lavoro tramite la fil i pochi che lo hanno trovato sono i suoi dipendenti
poi mi spiegherete a cosa serve la fil… io non ho mai conosciuto una persona che ha trovato lavoro grazie a loro.meglio gli annunci sulla pulce.
quanti soldi buttati via povera prato…
Che perdita per la città
Ce ne faremo una ragione
il lavoro se lo erano trovato per se, ai disoccupati fanno sempre detto di trovarselo da soli
però dovrebbe chiudere anche firenze… coi suoi dogencinquanta dependenti della fil di firenze…
vero, un si è capito perchè deve chiudere solo Prato e firenze o pistoia no
non so come lavorano le altre fil,qui a prato (esperienza personale) fa acqua… x me possono chiudere tutte.
giu’ il bandone, spesa statale inutile che non serve a nessuno, per i dipendenti faranno come ho fatto io quando ho perso il lavoro, maniche della camicia arrotolate e darsi da fare.
Anche io mai riuscito trovare lavoro tramite loro, facevano parecchi corsi, e più che altro diciamo che delle volte che ci sono stato ho visto solo trattare male la gente all’accoglienza, promuovere i loro corsi e sentirsi dire che nonostante tutto avessi trovato lavoro non potevo essere assunto come stagista perché non lo permettevano le leggi e quindi ho visto sfumare un lavoro
Se era per loro ero già morta di fame … A me dissero: Devi bussare alle aziende !!!!
Sai che fate, adesso ci andate anche un po’ voi a bussare alle aziende!!!!!
se aspettavo la fil che mi aiutava a trovare lavoro era da un po che ero morto di fame.
e’ bene che chiuda perché e’ totalmente inutile.bisogna tagliare le cose inutili e risparmiare.incredibile che con tante cose serie si perda tempo a pensare alla chiusura della fil.
La FIL di Prato conta circa 30 e oltre dipendenti che svolgono una vera mole di lavoro come descritto nell’articolo ma, dico, a che cosa è servito e serve ancora? E’ inutile spendere centinaia di migliaia di euro l’anno quando alla fin fine riescono a collocare circa una decina di lavoratori in contratto di prova o precario. Se manca il lavoro e tanti operai e impiegati sono a casa, sarebbe bene fare altrettanto con essi. I soldi pubblici vanno spesi quando ne vale la pena.
negli-ultimi-anni-ho-fatto-una-novantina-di-candidature,al-centro-per-l’impiego-di-prato,mai-stato-chiamato-neanche-per-un-colloquio!!!
-strano!!!-molto-strano!!!!!!!!-io-credo-che-i-centri-per-l’impiego-non-funzionano.saluti-a-tutti………….
Ciao,ho cercare di lavoro