14 Ottobre 2015

False residenze ai cinesi, tutti condannati gli imputati: le pene maggiori per un’ex dipendente comunale e un’addetta all’anagrafe


Tutti condannati – con pene da 2 a 6 anni di reclusione e la conferma dell’accusa di associazione a delinquere finalizzata a corruzione e falso – gli imputati accusati di farsi pagare tangenti per fabbricare falsi certificati di residenza, documenti che i cittadini cinesi irregolari utilizzavano per chiedere o rinnovare i permessi di soggiorno. Tra loro ci sono una dipendente e un’ex dipendente dell’ufficio anagrafe del Comune di Prato e alcuni familiari. L’accusa con cui gli imputati sono stati condannati è “associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso ideologico”. Il giudice Jaqueline Monica Magi ha confermato le accuse del sostituto procuratore Antonio Sangermano e questa mattina ha emesso la sentenza di primo grado di un processo in rito abbreviato.

La pena più alta, 6 anni, è stata inflitta a Irma Porcaro, ex dipendente dell’anagrafe del Comune di Prato. Quattro anni, invece, ai figli della donna Francesco Ludovico Catania e Perla Federica Catania.
2 anni a Luca Romano; 4 anni di pena anche per Angela Olivieri, attuale dipendente dell’anagrafe del Comune, sospesa in via cautelare dal suo incarico dopo l’avvio delle indagini.

Dall’inchiesta, risalente al 2013, è emerso che almeno 300 cittadini cinesi hanno usufruito dell’associazione per avere i documenti. I soldi delle tangenti – dai 600 ai 1500 euro – sono finiti ad alcuni loro connazionali che, dopo aver requisito i passaporti agli immigrati, giravano parte del compenso ai soci italiani. L’indagine partì da un controllo interno di un dirigente comunale, responsabile dell’Ufficio Anagrafe, che denunciò i comportamenti “anomali” di un’addetta allo sportello.

Le successive attività di polizia giudiziaria, ad opera della Polizia Municipale e della Guardia di Finanza, hanno consentito di individuare il gruppo criminale italo-cinese che sfruttava questo canale fornito dalla “dipendente infedele” per gestire in modo sistematico e inquinato l’affare delle residenze false, richieste da cinesi da poco arrivati in Italia.

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Alessino
Alessino
8 anni fa

Che amarezza!

bob
bob
8 anni fa

…. io non capisco una cosa … cito:
“…attuale dipendente dell’anagrafe del Comune, sospesa in via cautelare dal suo incarico dopo l’avvio delle indagini…”
Fatemi capire: è possibile che questa persona una volta scontata la pena, torni addirittura a lavorare lì al pubblico alla faccia di tutta la gente capace e per bene che non trova lavoro??
No, perché la vera pena per questa “gente” sarebbe sia inibirla DEFINITIVAMENTE da qualsiasi carica e lavoro nel settore pubblico sia revocare loro tutti i contributi INPS versati ai fini pensionistici….
ecco questa sarebbe giustizia…

Laura
Laura
8 anni fa

Conosco Angela, non riesco a crederci ancora… è sempre stata molto gentile e sempre pronta a dare una mano a tutti, secondo me è stato questo a rovinarla