“Un euro per ogni 730” è il nome di una iniziativa che le Acli di Prato, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, hanno attivato per il secondo anno e grazie alla quale sono stati donati all’opera di carità “Adotta una famiglia”, ideata dall’Emporio della Solidarietà, ben 4000 euro. Il contributo è stato consegnato da Stefano Gelsumini, presidente delle Acli di Prato, nelle mani del coordinatore dell’Emporio Rodolfo Giusti, alla cena di beneficenza organizzata ieri sera al circolo Giorgio La Pira. “La nostra associazione è convenzionato con il Caf nazionale delle Acli – spiega Gelsumini – e per ogni 730 a pagamento svolto presso i nostri uffici un euro è stato donato all’iniziativa ‘Adotta una famiglia’. Siamo riusciti anche per quest’anno a portarla avanti nonostante tutte le difficoltà poste dalla scorsa finanziaria, che ha fatto tagli di risorse ai patronati e ai Caf”. “Adotta una famiglia” ha assunto le sembianze di dono simbolico a Papa Francesco in occasione della sua visita a Prato il 10 novembre, ma il suo aiuto alle famiglie in difficoltà non si arresta, come spiega Giusti: “Il calendario delle iniziative all’interno del progetto ‘Adotta’ va avanti fino all’Epifania e la cena di beneficenza al circolo La Pira, che ha visto la consegna del contributo delle Acli, ne fa parte”. C’è dunque tempo fino al 6 Gennaio per sostenere il supermercato di via del Seminario che ogni settimana aiuta più di mille famiglie in situazioni di indigenza. Si può donare con carta di credito anche online – sul sito www.emporio.prato.it ci sono tutte le indicazioni – oppure di persona presso gli uffici della Caritas o dell’Emporio, entrambi situati in via del Seminario.
come si fa per vedere come vengono utilizzati i soldi dati in beneficenza?
L’Emporio è dotato di un Sistema informativo in grado di garantire la tracciabilita dei prodotti. Ogni articolo che entra è caricato in un archivio per la gestione del magazzino che consente di stabilire provenienza e destinazione finale. Oltre ad essere una corretta gestione, la tracciabilita è richiesta anche dalle aziende produttrici che pretendono giustamente di essere rassicurate sulla destinazione dei prodotti donati in beneficenza.