12 Novembre 2015

Anche a Montemurlo i profughi faranno volontariato sociale


Il Comune di Montemurlo promuove l’integrazione attraverso quei “patti di prossimità”, di cui ha parlato anche Papa Francesco durante la sua visita a Prato. Una “prossimità” che a Montemurlo si concretizza attraverso il progetto “Accoglienza straordinaria e impegno civile”, che avrà come protagonisti otto richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, ospitati nei centri di accoglienza locali, gestiti dalle cooperative sociali “22” e “Pane e Rose”. L’idea è dell’aprile scorso, quando il sindaco Lorenzini e l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori, ravvisarono la necessità di impegnare in attività “socialmente utili” i profughi ospitati sul territorio, per dar loro un’opportunità d’integrazione e inclusione sociale. Da quella proposta è nata una convenzione tra l’amministrazione comunale, le cooperative che gestiscono i centri di accoglienza, l’ Auser Verde Argento e Auser Promozione sociale di Montemurlo, che si occuperà della copertura assicurativa contro gli infortuni delle persone coinvolte nel progetto.
In totale sono 34 i profughi ospitati nei due centri di accoglienza di Montemurlo e tutti quanti hanno aderito volentieri al progetto del Comune. In questa prima fase, però, ne sono stati scelti otto, anche se l’obbiettivo è di fare una rotazione che dia la possibilità a tutti di fare questa esperienza. I primi otto ragazzi a vestire le “pettorine gialle” Auser del progetto di volontariato, arrivano dalla Nigeria, dal Gambia e dal Senegal, hanno dai 18 ai 30, e alle spalle si lasciano storie di violenza e povertà. Gli otto migranti svolgeranno piccole attività di manutenzione, molto importanti per il decoro della città: innaffieranno periodicamente le piante di piazza Don Milani, effettueranno la pulizia del Centro giovani, del parco di Villa Giamari, del giardino interno alla biblioteca, della piazza Don Milani e di altre aree verdi della città che saranno di volta in volta indicate dall’amministrazione. Tutti gli strumenti di lavoro (granate, secchi, rastrelli, guanti, sacchi, pettorine di riconoscimento e quant’altro) sono stati forniti gratuitamente da Asm.
«La volontà dell’amministrazione comunale a Montemurlo è sempre stata quella di fare accoglienza nel rispetto delle regole. – spiega il sindaco, Mauro Lorenzini – Abbiamo, quindi, ritenuto importante promuovere questo progetto, da un lato per dare un senso alla permanenza dei ragazzi sul territorio, che talvolta sono visti dai cittadini con un senso di diffidenza. Dall’altro lato vogliamo che queste persone non si sentano “ospiti”, ma parte integrante di una comunità». Anche per l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori, al centro di tutto ci dev’essere la persona:« Abbiamo ritenuto importante trovare un impegno quotidiano, che rendesse dignità alle giornate di questi ragazzi. Il nostro auspicio è che altre associazioni aderiscano al progetto per estendere l’esperienza ad altri giovani».

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