24 Dicembre 2015

Bottiglie dell’olio anti-rabbocco: multa salata per chi non è in regola. Confcommercio: “Normativa da rivedere”


Si sono verificati in questi ultimi giorni alcuni controlli da parte degli organi preposti all’interno di alcuni ristoranti della Provincia di Prato al fine di valutare la corretta applicazione della normativa cd “tappo anti-rabbocco”. Si tratta di una normativa entrata in vigore già fine novembre del 2014 e che prevede l’obbligo dell’utilizzo di bottiglie di olio con tappo antirabbocco e anti contraffazione. Con la Legge Europea 2013 Bis e l’integrazione della penalità amministrativa, viene stabilito l’obbligo per i ristoratori di utilizzare contenitori per l’olio forniti di apposito dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata. Tali contenitori devono inoltre essere provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. Ma secondo la Fipe-Confcommercio la normativa è da rivedere.
“Sebbene sia essenziale il rispetto delle leggi che tutelano il settore e garantiscono la qualità dei prodotti serviti ai clienti, Fipe-Confcommercio ha evidenziato nei mesi scorsi come questa norma risulti gravare nelle tasche delle imprese, soprattutto in relazione alle sanzione – che laddove applicate – appaiono eccessive e sproporzionate” si legge in una nota dell’associazione. “Non si mette in dubbio la necessità di una penalità nel momento in cui si attesta il rischio di contraffazione del prodotto, ma è necessario guardare anche a chi garantisce la correttezza della filiera e mantiene saldo il legame con i prodotti del territorio, aspetto sul quale la legge non si è invece soffermata. Pensiamo soltanto che da un’analisi svolta dalla Confederazione nei mesi scorsi, il costo totale per la sostituzione delle bottiglie e l’introduzione dei tappi anti-rabbocco cresce del 35% e non garantisce comunque la tutela del ristoratore da eventuali frodi alimentari che spesso colpiscono la filiera di produzione nella fase iniziale. Anzi, tale metodo peggiora il rapporto qualità/prezzo dell’olio che si trova nei ristoranti poiché gli operatori per seguire la norma saranno portati a comprare un olio diverso da quello proveniente dal proprio territorio del quale invece conoscono le tipicità. Un altro punto da tenere in conto – sempre secondo Fipe-Confocommercio – riguarda l’impatto ambientale che tale norma avrà: in un periodo in cui per le bevande si parla di tornare ai vuoti a rendere, per l’olio si fa l’esatto contrario poichè una volta utilizzata la bottiglia con il tappo anti-rabbocco può essere solo buttata via perchè ormai inutilizzabile. Apprezziamo comunque – conclude la nota – la possibilità data dagli organi di controllo ad alcuni dei ristoratori coinvolti in ambito multi provinciale Pistoia, Prato e Firenze, di poter regolarizzare la posizione senza sanzione amministrativa ma invitiamo i ristoratori a porre la massima attenzione alla corretta gestione della normativa”.

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