31 Gennaio 2016

A Poggio a Caiano arriva il “baratto sociale”: aiuti economici in cambio di attività di volontariato


Favorire l’inclusione e dar vita ad un circolo virtuoso di scambio tra cittadini e amministrazione. E’ questo l’obiettivo del progetto approvato dall’amministrazione comunale di Poggio a Caiano con il nome di “Baratto sociale”, presentato questa mattina in Palazzo comunale dal sindaco Marco Martini e del vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Francesco Puggelli. In un’ottica di scambio, alla richiesta di misure di sostegno al reddito rivolta ai servizi sociali da parte dei cittadini corrisponderà la richiesta da parte del Comune ai beneficiari degli aiuti di prendere parte ad attività di volontariato a favore della comunità. Lo scopo del progetto sperimentale, approvato anche dalla Società della Salute Area Pratese, è quello di evitare le situazioni di puro assistenzialismo, che spesso finiscono per favorire l’inattività delle persone, isolandole e arrivando a provocare, nei casi più gravi, anche disturbi patologici – come depressione, emarginazione, dipendenza. «Siamo sempre stati e sempre continueremo ad essere vicini a chi è in difficoltà – ha spiegato il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Francesco Puggelli – Abbiamo però capito che è necessario cambiare il modo con cui si aiutano le persone: dobbiamo superare l’assistenzialismo che, in realtà, non aiuta nessuno». Stimolando l’inserimento in contesti di socialità e di scambio costruttivo con la cittadinanza, le istituzioni e le associazione del territorio, il progetto, che prende spunto dalle legge 114 del 2014, che prevede questa possibilità per gli enti pubblici, vuole dunque incoraggiare l’integrazione e la socializzazione dei soggetti con svantaggio socio-economico. Le attività in cui i volontari saranno impegnati, nei limiti delle possibilità di ognuno, verranno concordate con gli assistenti sociali e si inseriranno all’interno del percorso individuale di accompagnamento sociale del cittadino bisognoso. «L’obiettivo del progetto è quello di far emergere coloro che, nonostante le difficoltà, hanno davvero voglia di darsi da fare mettendo a frutto le proprie capacità – ha concluso Puggelli – il coinvolgimento in attività fatte sul territorio eviterà inoltre che si creino situazioni di marginalità». Il programma di attività potrà essere realizzato direttamente in collaborazione con gli uffici comunali oppure coinvolgere il volontario attraverso le associazioni del territorio.

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