4 Gennaio 2016

Addio al restauratore Gianfranco Piacenti, trasformò la bottega di famiglia in azienda internazionale VIDEO


Fu lui che diede la svolta alla bottega di famiglia trasformandola in una tra le aziende di restauro più note in Italia. Gianfranco Piacenti è scomparso all’età di 88 anni nella notte dell’ultimo dell’anno all’ospedale fiorentino di Careggi. La sua morte è arrivata inaspettata, le sue condizioni erano buone, aveva passato il natale in famiglia e nessuno si sarebbe immaginato una fine così veloce, nonostante avesse in programma un piccolo intervento al cuore, al quale avrebbe dovuto essere sottoposto proprio il 31 dicembre.

Rappresentava la terza generazione di restauratori dopo il nonno Vincenzo e suo padre Geremia, ma fu lui negli anni Sessanta a lasciare la natia Cavarzano nel Comune di Vernio per trasferirsi a Prato e proseguire con passione e grande competenza l’attività di famiglia. Da ebanisti, i Piacenti diventarono tra i più ricercati conservatori di beni culturali in una città come Prato e in una regione come la Toscana, ricchissime di tesori artistici. A lui si devono i restauri di tantissime chiese pratesi, tra i vari interventi ricordiamo quelli alla sacrestia del Duomo, al coro e all’antico refettorio di San Niccolò. Poi negli anni Ottanta iniziarono i lavori fuori dai confini regionali, come l’impegno, durato quattro anni, nella ristrutturazione delle chiese distrutte dal terribile terremoto che colpì l’Irpina e la Basilicata.

Oggi l’azienda, la Piacenti spa, è guidata dalla quarta generazione, dai figli Gianmarco, Daniela e Marcello e conta 40 dipendenti. Nel 2012 si aggiudicò la seconda edizione del Premio Santo Stefano dedicato alle imprese virtuose del distretto e naturalmente lo “Stefanino” fu dedicato proprio al capo famiglia Gianfranco. Negli anni gli impegni di lavoro hanno portato i fratelli Piacenti anche all’estero fino ad approdare ad un prestigioso incarico arrivato due anni fa con il restauro della basilica della Natività di Betlemme. “Avevamo deciso di portare il babbo e la mamma Maria Vittoria in Terra Santa per vedere il nostro lavoro – spiega il figlio Gianmarco – per lui, una persona dotata di una grande fede, sarebbe stato un motivo di gioia e di orgoglio vedere fin dove era arrivata la sua azienda”. Anche gli altri due figli sono impegnati nello stesso campo, Daniele come restauratore – recentemente ha ripulito e consolidato il pulpito di Donatello – mentre Stefano lavora nel mondo dell’antiquariato.

Gianfranco Piacenti ha lavorato in modo continuativo fino a quindici anni fa ma ancora, di tanto in tanto, dava una mano per svolgere qualche intervento. “Era uno scultore eccezionale – ricorda ancora Gianmarco – scolpiva senza disegnare sulla materia, nessuno di noi ha mai capito come facesse ad essere così bravo e preciso. Per questo quando c’erano da fare dei lavori di fino, come risistemare la mano qualche statua, chiedevamo ancora il suo aiuto”.

I funerali si sono tenuti questa mattina, lunedì 4 gennaio, nell’oratorio della Misericordia e sono stati celebrati da don Santino Brunetti e da don Mauro Rabatti.

Sotto il servizio di presentazione della Piacenti spa girato nel 2012 all’indomani dell’annuncio dell’aggiudicazione del Premio Santo Stefano.

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