Export, Confartigianato porta consulenza e formazione nelle aziende. E l’Iran punta gli occhi sul tessile pratese


Le preoccupazioni per le turbolenze dell’economia mondiale non mancano ma si respira comunque aria di ottimismo, sul fronte dell’export, nelle aziende produttive del territorio provinciale. E’ per supportare le piccole e medie realtà nel processo di internazionalizzazione che sbarca anche a Prato il progetto “Exporti@amo” targato Confartigianato.

Nato tre anni fa a Pistoia – dove ha servito circa 20 aziende -, arriva ora nel distretto e a Lucca, con un team di export manager pronto a fare formazione e consulenza nel campo della promozione aziendale all’interno delle ditte interessate. Non pacchetti preconfezionati, ma un percorso personalizzato per trovare nuovi sbocchi commerciali, grazie a incontri settimanali di quattro ore ciascuno.

“Conosco bene le aziende del nostro territorio e le richieste dei mercati esteri perché lavoro da 40 anni in questo settore – sottolinea Patrizia Benelli, export manager, già attiva per questo progetto nel territorio pistoiese -. Spesso i nostri imprenditori hanno grandi potenzialità, sono in grado di portare valore aggiunto ma non sono fino in fondo consapevoli delle loro capacità o non sanno come sfruttarle e comunicarle in maniera efficace fuori dai confini aziendali. E’ lì che andiamo a lavorare noi”.

“Esperti andranno all’interno delle imprese per incontrare il titolare e confrontarsi con lui e con il personale, ascoltando in sostanza i loro bisogni – spiega Marco Pieragnoli, vicesegretario Confartigianato Prato -. Esistono tre tipi di moduli: da 32, 48 e 64 ore, quindi per un massimo di 16 settimane totali. A seconda della situazione aziendale, potranno essere programmati incontri di formazione di base, con un percorso di analisi sullo ‘stato dell’arte’ e sulla trasmissione dell’a, b, c degli strumenti in campo promozionale; il secondo step, rivolto alle realtà già più strutturate, riguarderà invece lo studio delle strategie calibrate sulle esigenze del singolo soggetto aziendale, mentre il terzo livello prevede infine la messa in atto di queste strategie, il cosiddetto percorso operativo”.

Oltre all’analisi di mercato, i professionisti si occuperanno anche degli aspetti giuridici e contrattuali: dai brevetti alla registrazione di marchi, dai bandi ai finanziamenti. Sono già cinque le imprese pratesi che hanno aderito al progetto, attive nel campo della moda e della meccanica. Perché persino con un piccolo budget messo a bilancio per la promozione (sono sufficienti anche solo 3mila euro) sci si può spingere fino in America, in Asia o nel resto d’Europa.

“Ricordo il caso di un’azienda di Pistoia che ho seguito personalmente – racconta sempre Benelli -. Sono specializzati nel campo del ricamo e grazie al nostro supporto hanno deciso di dar vita ad una vera e propria collezione di abbigliamento con ricami. Una scommessa che ha avuto successo: questa produzione è online e vendono con soddisfazione anche all’estero”.

A proposito di scenari futuribili, buone notizie arrivano dall’Iran, nuova frontiera per gli investimenti: il Paese starebbe puntando gli occhi sull’Italia con belle chance anche per Prato.

“Per la nostra città la partita si giocherebbe ovviamente sul tessile abbigliamento – rimarca Pieragnoli -. Stiamo pensando di organizzare delle missioni in entrata degli operatori già per i prossimi mesi, in sinergia con Confartigianato nazionale”.

Il servizio di affiancamento di “Exporti@amo” è a pagamento: si parte da 1.500 euro, pagabili anche a rate. Per informazioni è possibile rivolgersi al numero 0574- 51771 o scrivere una mail all’indirizzo f.grillo@prato.confartigianato.it.

Giulia Ghizzani

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