1 Gennaio 2016

Sanità, scatta la nuova organizzazione: ecco cosa cambia


Da oggi 1° gennaio la legge di riforma della sanità, approvata dal Consiglio regionale, diventa realtà e prende il via la nuova organizzazione del sistema sanitario toscano. La riforma – fanno sapere dalla Regione – prevede un sistema più snello, con meno direttori generali e più servizi nei territori, maggiore integrazione tra sanitario e sociale, maggiore razionalità nelle funzioni dei diversi presidi ospedalieri, perché ovunque si possa garantire qualità e sicurezza.
Al centro della riforma, l’accorpamento delle aziende sanitarie, che da 12 diventano 3. Quella di Prato entrerà a far parte dell’Azienda Usl Toscana Centro, che riunisce le precedenti aziende dell’area vasta centro: oltre all’Asl 4 di Prato, l’Asl 3 di Pistoia, 10 di Firenze e 11 di Empoli. Il direttore generale è Paolo Morello Marchese.
Anche i siti web delle 12 Asl verranno unificati: ce ne saranno tre, corrispondenti alle nuove grandi Asl, ma in questa fase di passaggio le pagine dei nuovi siti rimanderanno ai vecchi siti delle 12 Asl.
A fianco della riduzione delle Asl, infatti, è stato deciso il potenziamento delle zone distretto. La programmazione sanitaria sarà di competenza delle zone distretto, che entro 6 mesi saranno riviste per confini e numero (attualmente sono 32, scenderanno probabilmente a 25).
Si rafforza la programmazione a livello di area vasta, che assume un ruolo fondamentale per garantire le opportune sinergie e l’integrazione delle attività di programmazione della Azienda unità sanitaria locale e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria; questo, grazie ai Dipartimenti interaziendali, strumento organizzativo a supporto della programmazione coordinata.
Verranno istituiti i dipartimenti delle professioni sanitarie (infermieristico-ostetriche, sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, del servizio sociale), per la valorizzazione delle competenze delle relative figure professionali.
Non chiuderà nessun ospedale, ma la rete ospedaliera verrà riordinata, valorizzando le specificità di ciascun presidio, con la garanzia di un coordinamento forte tra i vari presidi ospedalieri.

Il commento dell’assessore Saccardi

“La riforma che prenderà corpo con il nuovo anno – dice l’assessore al diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi – offrirà un’assistenza migliore ai cittadini toscani, sicura e di alta qualità. Ogni volta che si introducono dei cambiamenti, c’è sempre paura e diffidenza, è naturale. I cambiamenti che si prospettano con questa riforma sono di portata epocale, ma i toscani non si devono allarmare, possono stare tranquilli: nessuna riduzione dei servizi, i cittadini avranno gli stessi servizi, anzi, migliori. L’obiettivo della riforma è proprio quello di mantenere, anzi, se possibile, migliorare gli ottimi risultati che ci vengono riconosciuti a livello nazionale (Griglia Lea e Programma nazionale esiti), per dare ai cittadini toscani servizi sanitari sempre più di qualità. E riuscire a farlo con meno risorse a disposizione. Il senso vero di questa riforma sta proprio nel fatto che in una migliore organizzazione del sistema, tieni insieme l’efficientamento dei costi e il miglioramento dei servizi”.

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pisolo
pisolo
8 anni fa

Ma la Saccardi non credera’ mica che i cittadini credano che lei ci creda nella bonta di questa riforma? A parte il giro di parole il concetto è il seguente: questa riforma è l’ennesima bastonata ( dopo la creazione dei nuovi ospedali) che il sistema sanitario regionale, e di conseguenza i cittadini, prende; la cosa piu’ sconcertante è che cio’ lo sanno anche i politici che l’hanno varata e che ipocritamente ce la vogliono accreditare come un passo avanti, non rendendosi conto che oggi la gente ragiona con l propria testa e che sa valutare quando una cosa funziona e quando no. L’assessore Saccardi faceva molto meglio a tacere perchè quanto ha asserito con queste dichiarazioni, nel medio periodo avrà l’effetto di un boomerang e si sa i boomerang finiscono per colpire chi gli ha lanciati.