4 Febbraio 2016

Rivoluzione autobus per l’ospedale: Comune e Cap al lavoro per aumentare le linee


Far arrivare all’ospedale di Prato un autobus ogni sette minuti ed estendere il collegamento diretto al Santo Stefano per i residenti di molte frazioni che oggi devono transitare dal centro per cambiare autobus. È l’obbiettivo a cui sono tornate a lavorare Cap e Comune di Prato, dopo un’interruzione del confronto dovuto all’esito della gara regionale, che ha portato all’aggiudicazione provvisoria del trasporto pubblico locale ad Autolinee Toscane, con la conseguente esclusione di Mobit, di cui Cap fa parte.
I percorsi e le linee sono allo studio, ma una prima ipotesi prevede che oltre alla Lam arancione anche la Lam Blu arrivi al capolinea dell’ospedale, la cui fermata sarà peraltro spostata in prossimità dell’ingresso. Secondo lo studio, una terza linea a frequenza più bassa, sulla direttrice nord-sud, è destinata a interagire con le due Lam, incrociandosi in punti strategici e arrivando comunque a toccare via Suor Niccolina.
Il riassetto comporterebbe la revisione anche di alcune altre linee e consentirebbe di avere un secondo “polo naturale” del trasporto pubblico locale, oltre al centro storico.
Oltre ai percorsi, è ancora da individuare anche la fattibilità economica della revisione che il Comune conta di far partire già entro quest’anno. “Assieme alla Cap faremo diversi scenari, da uno a costo zero per l’amministrazione, fino ad aumentare la quota che il Comune riconosce a Cap per aumentare l’efficienza del servizio. Da assessore alla Mobilità – continua Filippo Alessi -. vorrei poter investire maggiormente nel Tpl, visto anche il fenomeno dello smog e la necessità di incentivare sistemi di trasporto meno inquinanti”.
Per quanto riguarda la gara regionale, anche in caso di eventuale conferma del responso che l’ha vista soccombere, Cap è pronta a ricorrere alla giustizia amministrativa. Vista la complessità dell’operazione e le cifre in ballo (la gara regionale ha un valore di 4 miliardi di euro per i prossimi 11 anni), prima del responso definitivo della magistratura è difficile ipotizzare un’aggiudicazione provvisoria di tipo esecutivo del servizio al nuovo gestore.
Per mettere la parola fine al braccio di ferro legale, occorreranno dunque alcuni anni e nel frattempo è probabile che Cap continui a gestire il trasporto su gomma nella nostra provincia. In questa fase di transizione, i cambiamenti di tragitto dovranno passare il vaglio della Provincia e della Regione.

 

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