Lo stilista itinerante che rende lo shopping un momento conviviale


Più che un’esposizione di abiti è un evento, un momento di incontro e di scambio in luoghi che con la moda non hanno connessioni dirette ma che offrono uno scenario ideale per creare nuove interazioni. A tessere il filo di queste inusuali contaminazioni è lo stilista Gabrio Ciantelli che con il progetto Uay Atoms insieme con Andrea Ciardi (che cura la comunicazione e promozione del marchio) porta in giro per l’area metropolitana la sua collezione itinerante di capi uomo donna di taglio e ispirazione sartoriale. La decima edizione dell’evento si è aperta sabato scorso negli spazi di Vivendo Lab, un negozio di arredamento e laboratorio artigianale di restauro con sede in via De Amicis 40, a Prato. Lì gli abiti della collezione resteranno in visione per il pubblico fino a sabato prossimo: lo stilista sarà presente per tre giorni – questo pomeriggio dalle 15 alle 19, giovedì dalle 9 alle 13 e sabato sempre dalle 15 alle 19. “E’ un progetto nato nel 2012, l’anno del primo evento – spiega lo stilista Gabrio Ciantelli –  la formula poi l’abbiamo messa a punto nel tempo”. Il concetto base è semplice: evitare il passaggio del negozio proponendo ai clienti un evento in cui conoscere in maniera diretta gli abiti e il loro creatore, “stabilendo quindi un rapporto diretto tra chi le cose le fa e chi decide di provarle”. In questo modo, aggiunge Gabrio, “si eliminano tutti gli orpelli e i filtri che caratterizzano il mondo della moda e ne rappresentano quasi una condizione obbligata”.

La collezione di Uay Atoms è ispirata da assoluta libertà, in primis dalle modalità commerciali ma non solo: “Lavoro come modellista e stilista per diverse aziende toscane – spiega Gabrio – quindi vivo questo progetto come una valvola di sfogo: nato per soddisfare le mie esigenze, incontra il gusto delle persone intorno”.
Concepiti in modo sartoriale, gli abiti non hanno una serialità: e la location stessa è scelta, di volta in volta, per fare in modo che le persone si sentano tranquille di poter visionare senza acquistare, anzi: “Spesso fanno altro, leggono un libro o bevono un bicchiere di vino, a seconda del luogo che di volta in volta ci ospita”.
Gli abiti che sono in esposizione al Vivendo Lab “non sono legati a un discorso di stagionalità” e partono tutte da una idea di volume, “dal modo in cui un abito deve vestire il corpo: poi arriva il colore, in una tavolozza che dal nero va verso i colori naturali come il marrone o il fango o i grigi e poi, ancora, uno o due colori diversi come la curcuma di quest’anno oppure il rosso fegato”.
Per i dettagli dell’evento: https://www.facebook.com/events/499688700221928/
Lu. Pe.
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