27 Marzo 2016

Pasqua, il messaggio di auguri del vescovo Agostinelli: “Prato deve tornare a prendere il largo con il contributo di tutti” VIDEO


In occasione della domenica di Pasqua pubblichiamo il messaggio di auguri del vescovo Franco Agostinelli rivolto a tutti i pratesi

Carissime donne e uomini di Prato buona Pasqua di Resurrezione. È un augurio che rivolgo a voi, uno per uno, dal profondo del cuore.
Vorrei avere la forza e trovare le parole giuste per condividere con ciascuno la grande Speranza che ci consegna questo Dio che si fa uomo, muore in croce e risorge. È un Dio che ci cerca, che vuol parlare alla nostra faticosa quotidianità, che ci abbraccia nella sofferenza di tutti i giorni. Anche quando non ce ne accorgiamo.

Sento ancora le parole che, nel suo incontro pieno di tenerezza, ci ha ripetuto Papa Francesco: non dobbiamo cedere al pessimismo e alla rassegnazione. Siamo in buone mani, siamo nelle mani di Maria, ci ha ricordato Francesco. E Maria è colei che, con la preghiera e con l’amore, «ha trasformato il sabato della delusione nell’alba della Resurrezione».

La nostra comunità, ormai da tempo alla ricerca di una sua nuova identità, ha oggi più che mai bisogno di passare dal sabato della delusione alla domenica della Resurrezione. Di trovare fiducia in se stessa e nelle sue potenzialità che sono ancora tante. Di affrontare il cambiamento, a volte provocatorio, smettendo di guardare indietro, con un pessimismo che spesso paralizza. C’è da scoprire e dare forza al nuovo e al bello che nasce e cresce mentre quasi non ce ne accorgiamo.
Dobbiamo trovare, insieme, il coraggio di «cercare la rotta». Sì, ce lo ha detto anche papa Francesco: di fronte alle trasformazioni spesso vorticose di questi ultimi anni, c’è il pericolo di subire il turbine degli eventi, perdendo il coraggio di cercare la rotta. Si preferisce allora il rifugio di qualche porto sicuro e si rinuncia a prendere il largo sulla parola di Gesù. Sono convinto che Prato deve tornare «a prendere il largo» con il contributo di tutti, di credenti e non credenti, di uomini e donne che portano la ricchezza di culture diverse tra loro. La Chiesa pratese è pronta a mettersi in gioco, a collaborare con tutti, a fare squadra.

Dobbiamo ribellarci alla malattia del pessimismo, all’egoismo che ci rende sempre più soli e tristi. Allora non abbiamo alternative: dobbiamo uscire, accettando il rischio del mare aperto. Ancora una volta, in occasione della visita di papa Francesco a Prato, ho sperimentato la generosità e la capacità dei pratesi di lavorare insieme per un fine comune. Ecco dobbiamo cercare un fine comune e lavorare insieme per raggiungerlo, senza temere il confronto, senza stancarci mai di dialogare. Prato allora potrà essere davvero il «modello di un nuovo cammino». Proprio come Giovanni Paolo II, il papa santo, ci ha augurato nel suo saluto profetico del 19 marzo 1986, in piazza de Comune.

 

+ Franco Agostinelli, Vescovo di Prato

 

Sotto l’intervista che monsignor Agostinelli ha rilasciato ai microfoni di Tv Prato. Nel video si parla della città e dei suoi problemi, in particolare dell’emergenza droga, ma anche dei recenti attentati in Belgio e delle visite di Giovanni Paolo II e di Francesco a Prato

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Caio
Caio
8 anni fa

Buona Pasqua a tutti, a quelli belli e a quelli brutti, per i sani e per i malati, che più degli altri vanno amati. Buona Pasqua per i credenti ma anche a quelli miscredenti, l”importante sia l’amore e non l’odio per  il colore. Se sei fascista o comunque qualunquista, si sa che  l’amore non è certo  nella tua lista. Se senza rispetto sei  arrivista, tutto solo diventerai capitalista. Se ami essere invidiato, nel bagaglio aggiungi anche  che sarai odiato.