19 Marzo 2016

Prato manda in pensione assegni e cambiali: nel 2015 sono crollati i protesti


Prato manda in pensione assegni e cambiali: nella città che li ha inventati, grazie all’intraprendenza del mercante medievale Francesco Datini, il crollo dei protesti dal 2014 al 2015 segnala una minore sofferenza da parte del sistema economico locale, ma anche un utilizzo sempre minore di questi strumenti nelle transazioni.

Se nel 2014 il valore dei protesti è stato di 13,61 milioni, nel 2015 è crollato a 3,18 milioni, con un dimezzamento anche del numero dei protesti. Una tendenza rilevata anche a livello nazionale, come segnala l’indagine resa pubblica oggi da Unioncamere: nel 2015 i protesti a livello nazionale sono calati del 25%. Siamo lontani dal crollo di Prato, ma la tendenza è segnata: le transazioni ormai sono garantite da altri strumenti.

“I cambiamenti ormai avvengono velocemente nel mondo economico, questo è un segnale ulteriore della nostra dinamicità – commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato – Sicuramente alla base di questi numeri c’è un positivo segnale di ripresa, ma molto è dovuto anche al tramonto di assegni a cambiali nelle transazioni. Come capita spesso a Prato i cambiamenti avvengono prima e le tendenze vengono intercettate subito”.

A Prato nel 2015 sono stati protestati 256 assegni del valore medio di 4.488 euro; sono invece state protestate 1.813 cambiali di un importo medio di 1.1.25 euro.

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