16 Giugno 2016

L’inceneritore Gida non fa male alla salute: lo dicono i risultati delle centraline. Ma il comitato cittadino non ci sta


Alla storia della lunga battaglia dei comitati ambientali cittadini della zona sud di Prato contro l’inceneritore Gida si aggiunge un nuovo capitolo. Nei giorni scorsi il dottor Massimo Del Guasta del Cnr ha reso noti i risultati relativi alle centraline installate tra San Giorgio a Colonica e Paperino per la misurazione delle particelle pm 2,5, responsabili di tumori: secondo questo report, l’inceneritore non fa male e il contributo di Baciacavallo alla concentrazione di polveri sottili nella zona è trascurabile rispetto ad altre fonti inquinanti come traffico, industrie e caldaie.

Le centraline sono state commissionate al tecnico del Cnr dal comitato ambientale cittadino “Difendiamo la nostra salute”, che si è autotassato per finanziarle: gli apparecchi, avanzati dal punto di vista tecnologico e dotati di un anemometro capace di stabilire la provenienza delle particelle cancerogene, sono stati installati a novembre 2015 nei pressi di alcune residenze private, nella zona che, a detta del comitato, risente maggiormente della presenza dell’inceneritore di Baciacavallo, ossia San Giorgio a Colonica, Paperino e Fontanelle. Dati e studi scientifici alla mano, il comitato ha sempre sostenuto che il processo di termovalorizzazione dei fanghi industriali effettuato da Gida è la causa di una percentuale maggiore di tumori al seno tra le donne e tumori alla prostata tra gli uomini nell’area sud di Prato a ridosso della struttura. Da quel novembre 2015, quindi, le centraline sono state attivate per captare e misurare la concentrazione delle particelle nocive.

Di fronte ai risultati diffusi da Del Guasta, il comitato “Difendiamo la nostra salute”, da qualche mese in rete con il Coordinamento dei comitati per la salute della Piana, esprime le sue perplessità: “Ci stupiamo dell’intervista rilasciata dal tecnico del Cnr, perché sembra che associ il risultato delle analisi, che noi stessi abbiamo commissionato, ad una nostra volontà di non rendere noto lo stesso risultato. Non siamo assolutamente contro i risultati – continua il comitato – anzi, se viene davvero fuori che nell’aria non c’è niente di pericoloso, tanto meglio, visto che qui ci abitiamo. Ma non ci sembra il caso di parlare di ‘assoluzione dell’inceneritore Gida’, dal momento che, come ha spiegato Del Guasta, una sola centralina su tre ha funzionato ininterrottamente per quattro mesi, e gli stessi apparecchi sono dei prototipi sperimentali”. Il comitato precisa che fino ad oggi non aveva diffuso i dati delle centraline perché considerati poco attendibili per questo motivo e, prima di uscire ufficialmente sulla stampa, voleva proseguire con le misurazioni per avere un quadro più completo e più preciso. I cittadini, insomma, vogliono ulteriori chiarimenti.

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Max2
Max2
7 anni fa

L’inceneritore non fa male alla salute: Infatti stanno pensando di organizzarci una SPA per fare Fangoterapia e inalazioni un vero toccasana per la salute.

pisolo
pisolo
7 anni fa

Il comitato cittadino non ci sta? E che deve fare male per forza?

Allora aaa
Allora aaa
7 anni fa

Del Guasta, ora sta saggiando l’incenritor di montale. A montale stnno già pensando di usare l mcchintte come antifurto per i ladri. In quel caso qualche malefatta si scopre

Adry
Adry
7 anni fa

la rilevazione è stata fatta con 3 macchinette, due delle quali non hanno funzionato! Lo studio mi sembra poco attendibile…spero che chi lo ha commissionato, almeno non lo paghi!

Massimo Del Guasta
Massimo Del Guasta
7 anni fa

Purtroppo l’argomento inceneritori & polveri è spinoso e tecnicamente confuso per molti. Comitati compresi. Devo dire che, come parte in causa, “traditore” o come volete chiamarmi, sono stato contattato dal locale comitato per la sperimentazione di strumenti di mia realizzazione, low cost, per misure di polveri. Ovvero proprio quel che serve ad un cittadino non danaroso per capire se un “punto caldo”, in questo caso un inceneritore, contribuisca o meno nel PRESENTE a polveri sottili. Pensare che altri comitati ancor più attivi, in buona fede, stanno affrontando l’acquisto di strumentazione molto costosa per simili analisi (si parla di 25000-100000 Euro). Peccato che si possano comprare gli strumenti…ma non i risultati. Ripeto: in BUONA FEDE si vorrebbe misurare l’invisibile…ma con la PRESUNZIONE di sapere gia’ cosa si trovera’. Un errore di metodo per chi come me lavora in ambito tecnico-scientifico, e non accetta le ragioni che fuoriescono dalla sola dialettica. Forse semplicemente non ho una formazione umanistica sufficiente per accettare i sofismi che danno ragione ad Aristotele piuttosto che all’avversario riguardo al sesso dei cherubini, ma fatto sta….
Dunque qualche aneddoto folcloristico:
1) la dislocazione delle mie centraline è quanto di meglio il comitato abbia potuto fare. Se la distribuzione scelta, alla fine delle misure, la trovano insufficiente (peccato non abbiano nessun criterio tecnico per dirlo) è bizzarro, essendo farina del loro sacco. Mi ricorda Pinocchio che non vuol prendere la medicina perchè gli da fastidio tutto. Mi hanno chiesto anche, visto il risultato negativo (per loro) di questa prima sperimentazione di ripetere le misure di polveri allontanando le centraline dall’inceneritore. Masochismo?
2) qualcuno non voleva ospitare la centralina in casa propria per paura interferisse col pace-maker (ovviamente falso), per paura di radiazioni elettromagnetiche, oppure perche’ eventuali valori elevati di polveri avrebbero deprezzato la propria casa, così’ vicina all’odiato inceneritore….
Mi sono allora chiesto per prima cosa chi avesse incivilmente autorizzato la costruzione di civili abitazioni in quella zona, ad inceneritore gia’ realizzato, direi. Nessuno mi ha dato una risposta chiara. Meglio prendere per le orecchie chi come me mostra BASSA la PRESENTE concentrazione di polveri piuttosto che prendere a calci l’oramai attempato amministratore di quei bei tempi andati. Eppure sarei personalmente contento di sapere che almeno un problema di inquinamento (PM2.5, polveri sottili) e’ al PRESENTE trascurabile attorno casa….
3)Ma andiamo avanti. Installando i miei prototipi ho piu’ volte sentito da estraneo ai lavori il puzzo proveniente da vasche di trattamento delle acque, vicine all’inceneritore. Ho anche filmato una simpatica nube di vapore puzzolente proveniente dalle stesse vasche. Però per i cittadini l’inceneritore sarebbe l’indiavolato responsabile anche del puzzo…. miopia? malafede? Non saprei. Io ho misurato solo polveri. E l’inceneritore adesso ne produce poche.
4) Al momento un inceneritore moderno di polveri (ed anche diossine), mi spiace per i catastrofisti, ma ne produce almeno un 90% in meno di dieci anni fa. Certo, vengono prodotte polveri sempre piu’ sottili (e potenzialmente PERICOLOSE) che haimè le tecniche di misura di legge non possono vedere, misurando tradizionalmente il “peso” di polveri per metro cubo di aria (le polveri piccole pesano poco…).
E lo stesso fanno i miei strumenti, misurando le stesse quantita’ pur con una maggiore agilita’. E’ vero: andrebbe cambiato il tipo di misura di legge, ma questo non e’ alla portata di noi scienziatini. E non è all’altezza delle competenze dei comitati. E poi si tratterebbe di utilizzare strumentazione molto piu’ costosa. Chi se la puo’ permettere alzi una mano…
5) Personalmente non dubito quanto affermano a braccia i comitati, ovvero che i livelli di diossina (attenzione…diossine e furani sono una duecentina di sostanze differenti, di cui solo una cancerogena…) e di metalli pesanti sul TERRENO siano piu’ elevate attorno all’inceneritore. Anche se per fare queste misure i comitati dovranno sborsare ben piu’ dei quattro spiccioli con i quali hanno tanto avaramente partecipato alla mia sperimentazione. Peccato che le diossine ed i metalli pesanti abbiano un tempo di dimezzamento sul terreno non lavorato di DECENNI. Il che vuol dire che, se verranno trovate tante diossine attorno all’inceneritore, e poche ne vengono attualmente emesse sarà anche certo che lì ci siano finite anni fa. Allora per le orecchie andranno presi i vecchi gestori degli impianti. Anzichè noi tecnici “traditori” e pagati dalla CIA.
dr. Massimo Del Guasta