In seguito all’aggiudicazione definitiva dello scorso marzo ad Autolinee Toscane spa (gruppo Ratp) dell’affidamento in concessione dei servizi del trasporto pubblico locale su gomma per il lotto unico regionale toscano, il consorzio Mobit, di cui Cap è capofila, ha deciso di ricorrere alle vie legali. Da due mesi è attivo il ricorso presentato al Tar della Toscana che, se vinto da Cap, potrebbe annullare l’esito della gara.
Il ricorso di Cap, fanno sapere Giuseppe Gori e Alberto Banci, rispettivamente presidente e direttore della Cap, presenti oggi ad una riunione della Commissione consiliare 6 presieduta da Giorgio Silli, si basa su quattordici motivazioni. Anzitutto, come evidenziato dai vertici di Cap, la francese Ratp – secondo il diritto nazionale italiano – non può partecipare alla gara; il piano economico di Ratp, portato come garanzia per l’aggiudicazione della gara, ha delle falle. Sempre secondo Mobit, a livello documentale la proposta di Ratp presenta delle lacune, mentre il calcolo per l’aggiudicazione della gara non è corretto.
La parte avversa, ossia la stessa Ratp, ha presentato a sua volta un ricorso incidentale basato su cinque capitoli. Il giudice del Tar ha disposto una perizia tecnica e si è riservato la facoltà di studiare le carte fino al 21 settembre.
In attesa del verdetto che si avrà in autunno, Banci preferisce non addentrarsi nella previsione di ciò che potrebbe accadere, nel caso il ricorso non venisse accolto: “Mi sembra inutile parlarne fino a che non sarà resa nota la sentenza. Nel frattempo mi piace rammentare alcuni dati recenti riguardo alla nostra azienda: Cap è diventata tra i primi operatori in Italia nel settore della manutenzione di flotte autobus. Assistiamo più di 600 bus tra Prato, Empoli e Montecatini e grazie a questo meccanismo virtuoso, stiamo dando lavoro anche a tanti pratesi, tra cui molti ex allievi dell’Istituto Buzzi”.
