22 Settembre 2016

Aeroporto, 4 sindaci diffidano il Ministero dell’Ambiente: “Sia rispettata la sentenza del Tar”


I sindaci di Sesto Fiorentino, Poggio a Caiano, Carmignano e Calenzano diffidano il Ministero dell’Ambiente a portare avanti il procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) della nuova pista dell’aeroporto di Firenze, senza tener conto della sentenza del Tar della Toscana che ha accolto il ricorso dei comitati e annullato l’atto urbanistico della Regione (la variante al Pit) alla base dell’iter di approvazione dell’opera. La richiesta ufficiale è quella di concludere la Via con provvedimento negativo, mettendo di fatto la parola fine all’ampliamento di Peretola.
Nel documento ufficiale, Lorenzo Falchi, Marco Martini, Edoardo Prestanti e Alessio Biagioli smentiscono la tesi sostenuta da Toscana Aeroporti e dallo stesso ministro dell’Ambiente Galletti per cui la procedura di Via è destinata a superare le criticità riscontrate dai giudici amministrativi. “Il Tar della Toscana – sottolineano i primi cittadini – ha annullato il provvedimento impugnato affermando la non intercambiabilità delle procedure di VAS e VIA e quindi la necessità di espletare la prima quale premessa per l’attivazione e la positiva definizione della seconda”.

La diffida era stata sottoposta all’approvazione dei sindaci di Prato, Campi Bisenzio, Signa e Lastra a Signa, che hanno ritenuto di non sottoscrivere il documento prima della convocazione del tavolo politico costituito nella Piana proprio per monitorare l’iter dell’ampliamento di Peretola.
“I tempi erano oggettivamente stretti – affermano i quattro firmatari – ma c’era la necessità di dare un forte segnale politico visto che a mezzo stampa il sindaco di Firenze e il ministro Galletti continuano a dare per imminente il via libera del Ministero dell’Ambiente, nonostante sia intervenuta la sentenza del Tar”.

“I nostri comuni hanno storicamente una posizione chiara, netta e contraria alla nuova pista di Peretola – ha ricordato il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi -. Poggio a Caiano, Carmignano e Calenzano in solitudine hanno portato avanti il processo di partecipazione, il cui lavoro finale è stato presentato alla commissione di Via. Appena insediato, io chiesi di essere ascoltato al Ministero e portai ulteriori integrazioni che dal punto di vista tecnico e politico mostravano l’inutilità e la dannosità dell’opera. Nel frattempo il Tar ha sconfessato con otto gravi censure il progetto di ampliamento di Peretola con sottolineature pesanti da un punto di vista ambientale che richiamiamo nella diffida. Non è possibile sostenere che nulla cambia: vogliamo che la commissione ne prenda atto e si assuma le proprie responsabilità”.

“Lo diciamo da tempo: è tutto sbagliato, è tutto da rifare – aggiunge il sindaco di Calenzano Alessio Biagioli – questa opera produrrebbe un danno ambientale non giustificabile dal rapporto costi-benefici e pone pesanti interrogativi anche sul piano del metodo di una corretta procedura ambientale e amministrativa. Di fronte alla sentenza del Tar credo si debba dire che noi a questa cosa non sottostiamo”.
“Ieri sera abbiamo ricevuto dal consiglio comunale il mandato con un voto più ampio della maggioranza (favorevoli Pd, 5 stelle, e Sinistra e libertà, astensione del centrodestra, ndr) ad andare avanti e firmare questa lettera di diffida – afferma Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano -. Il voto rappresenta la mobilitazione di tutta una comunità e la sentenza del Tar è una grande opportunità affinchè i sindaci della Piana si siedano attorno a un tavolo e discutano di un modello di sviluppo alternativo”.

“La sentenza del Tar si apre con la dicitura ‘in nome del popolo italiano’ – afferma il sindaco di Poggio a Caiano Marco Martini – non si può dire che è ininfluente ai fini della Via, soprattutto perchè non si limita a questioni formali ma entra nel merito di aspetti fondamentali legati alla realizzazione dell’opera e sottolinea negatività idrogeologiche, ambientali, sorvoli delle ville medicee. Non siamo i sindaci del no: siamo per il si alla realizzazione di opere compatibili con i nostri territori, rispettose dei cittadini e di uno sviluppo ambientale compatibile. Quest’opera non è rispettosa del bene comune”.

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Duilio
Duilio
7 anni fa

La gente è con voi. Continuate a usare capacità e buonsenso, il tempo vi darà ragione.

Jerry
Jerry
7 anni fa

E Biffoni? Ah già.. Viene Renzi a Prato, così ne parlano di persona..

fredo
fredo
7 anni fa

E come sempre ci sono Sindaci che la lotta la fanno fare agli altri, (che non si lamentino quando saranno buttati giù dal trono)

Filippo Santini
Filippo Santini
7 anni fa

Il discorso è semplice, il non sindaco Matteo Biffoni ha chiesto istruzioni al suo mentore Matteo Renzi detto er bomba, er bomba ha risposto di non firmare la diffida e Biffoni, da bravo zerbino e da bravo uomo di paglia, ha eseguito gli ordini che gli sono stati impartiti.

Franco Nesti
Franco Nesti
7 anni fa

I quattro sindaci che hanno preso questa iniziativa hanno a cuore il loro territorio e la salute della propria gente.
il nostro sindaco è al servizio degli interessi di Firenze e non vuole fare sgarbo a Matteo Renzi fregandosene della nostra città.