Conflitti in corso, tensioni geopolitiche, euroscetticismo fino al referendum sulla Brexit. Cresce l’incertezza politica e anche il settore manifatturiero è costretto a fare i conti con uno scenario internazionale poco espansivo. A fotografare la situazione sono i dati sulla congiuntura manifatturiera di Lucca, Pistoia e Prato, rilevati nei primi sei mesi dell’anno.
L’analisi, a cura del Centro Studi integrato di Confindustria Toscana Nord, ha preso in considerazione un campione statistico di 500 imprese con 10 o più addetti. Il quadro che emerge è chiaro: dopo un 2015 di ripresa, la produzione industriale rallenta, e il comparto segna un contenuto +0,8% nel secondo trimestre, in diminuzione di quasi un punto percentuale rispetto ai primi tre mesi dell’anno. In generale, si respira meno ottimismo.
“Le condizioni dei mercati internazionali e anche le condizioni del mercato nazionale – spiega Enrico Mongatti, responsabile del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord – condizionano le prospettive del recupero che è in atto. Questo è ciò che ci fa riflettere e ci fa stare alla finestra per capire cosa accadrà nei prossimi mesi”.
Buona parte della frenata dipende dai risultati dell’area lucchese. A Prato le performance rimangono positive, seppur in calo. A trainare è il meccanotessile, seguito dal tessile, che si ferma al +2% nel secondo trimestre. Leggermente negativo l’abbigliamento-maglieria, mentre vanno male gli altri settori del manifatturiero cittadino. A dividere il distretto sono infine le previsioni future per filati e tessuti: negative le prime, molto positive le seconde. Sono nel caso dell’export le prospettive si allineano.
“Vediamo un grande interesse per i nostri tessuti, ecco che le fiere sono andate bene: sia Milano Unica che Premiere Vision. C’è stato un buon interesse per i nostri prodotti. Ora – sottolinea il presidente di Confindustria Toscana Nord, Andrea Cavicchi – stiamo lavorando con Milano Unica per sollecitare tutti i lanifici pratesi, perché vengano alla fiera di Milano Unica, che può rappresentare per tutti loro una occasione importante in termini di mercati nazionali e di internazionalizzazione”.