7 Novembre 2016

Sigilli ad una stamperia cinese abusiva al Soccorso FOTO


Ancora una stamperia cinese nel mirino dei controlli interforze. Si tratta di un’azienda che lavorava in assenza di qualsiasi autorizzazione ambientale. La sede operativa dell’attività al Soccorso non era mai stata dichiarata alla Camera di Commercio, risultando presente solo la sede legale nella zona del Macrolotto Zero.
L’attività era svolta all’interno di un capannone dove, al momento del controllo, era in funzione una macchina per stampa tessuto dalla quale fuoriusciva una ensa nube di fumo maleodorante.
Il processo di stampa digitale, a mezzo di numerosi plotter, avveniva mediante l’utilizzo di coloranti liquidi privi di alcuna etichettatura CE e riportanti marchi con ideogrammi cinesi. Le cartucce ricaricabili di tali macchinari, contenenti residui di sostanze chimiche coloranti, erano lavati all’interno dei box doccia dei servizi igienici generando così uno scarico di sostanze chimiche che finivano poi nella pubblica fognatura.
La ditta non risultava pagare la tassa di smaltimento sui rifiuti urbani ed assimilati agli urbani. Sono stati rinvenuti al lavoro anche due clandestini, le cui dovute pratiche di identificazione sono state prese in carico dalla Polizia Municipale.
Numerose violazioni contestate anche da parte del personale dei Vigili del Fuoco e dell’Ispettorato del Lavoro. Sono stati apposti i sigilli all’azienda per assenza di autorizzazioni all’emissioni in atmosfera e per aver effettuato uno scarico di acque reflue industriali in assenza della prescritta autorizzazione e la titolare, una cittadina cinese di 36 anni, è stata deferita all’autorità giudiziaria per violazione alla normativa ambientale.

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