16 Dicembre 2016

Fusione tra Bcc Vignole e Bcc Masiano: nasce Banca Alta Toscana


Prosegue il processo di fusione tra la Bcc di Vignole e Montagna Pistoiese e la Bcc di Masiano per la nascita di “Banca Alta Toscana credito cooperativo”. Dopo la sottoscrizione della lettera d’intenti inviata alla Banca d’Italia 13 aprile 2016, le due banche hanno elaborato il piano industriale in cui emergono le utilità del progetto a beneficio del comune territorio di riferimento. “Tale progetto – è scritto in una nota congiunta dei due istituti – è nato dalla consapevolezza che il contesto normativo e regolamentare, l’evoluzione del mercato, la prossima nascita del Gruppo Bancario Cooperativo e, soprattutto, le esigenze di una razionalizzazione della presenza del credito cooperativo, richiedono la presenza di una banca locale dimensionalmente e operativamente più strutturata, per offrire prodotti, strumenti e servizi maggiormente adeguati alle crescenti esigenze dei propri soci e clienti.
Inoltre, l’aggregazione delle due realtà, profondamente radicate nelle proprie comunità e nel tessuto economico locale, rappresenta la soluzione più appropriata per affrontare le sfide attuali e future”.

I due istituti attendono ora l’autorizzazione della Banca d’Italia, per poi sottoporre l’approvazione del progetto di fusione alle rispettive assemblee dei soci in concomitanza con l’assemblea annuale di bilancio, la prossima primavera. In caso di via libera da parte dei soci, la BCC Alta Toscana sarà dunque operativa dal 1 luglio 2017. Obiettivo della fusione è presidiare in modo più efficiente e capillare il proprio territorio, conservando le caratteristiche di una banca locale e mutualistica ma aumentando al tempo stesso le opportunità di valorizzazione economica, sociale e culturale della comunità.

Banca Alta Toscana opererà con 22 agenzie in un’area territoriale estesa che abbraccia le province di Pistoia, Prato e Firenze. La nuova Banca avrà oltre 100 milioni di patrimonio, 8.880 soci, 1,3 miliardi di raccolta complessiva, impieghi per oltre 900 milioni, un CET1 Ratio del 15,2% e una copertura dei crediti a sofferenza al 58,5%.

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