1 Dicembre 2016

Terzo anniversario del rogo di via Toscana: il progetto lavoro sicuro prosegue, ma il procuratore lamenta l’assenza di collaborazione del consolato


Una campagna di comunicazione, un altro biennio di controlli ancora più serrati, poi dal 2019 ispezioni per tutti. Sono questi i prossimi passi del progetto lavoro sicuro, voluto dalla Regione dopo l’incendio della Teresa Moda,nel cui rogo morirono sette operai. Oggi, per celebrare il terzo anniversario della tragedia, è stato fatto il punto sul passato, sul presente e sul futuro del progetto. Dall’avvio delle ispezioni sono state controllate 7305 imprese su 7700, quindi il percorso è quasi al termine. Per quanto riguarda le ditte cinesi di Prato 353 sono state sequestrate o chiuse, sono 2784 le notizie di reato accertate, 4 milioni e 202mila gli euro di sanzioni incassati al 30 giugno. Il 73% delle imprese controllate non è risultato in regola, ma il dato che conforta è che al 1 novembre 2016 la percentuale delle aziende in regola è salita al 51% e l’84% delle ditte sanzionate si mette in regola.

Proprio per continuare sulla scia di quanto fatto dall’aprile del prossimo anno i 76 ispettori saranno nuovamente impegnati in un biennio di controlli che si cercherà di estendere anche all’ambito fiscale e del lavoro nero con interventi anche di notte.
Quello delle imprese fantasma resta un problema serio, per arginare il quale il prefetto ha chiesto maggior trasparenza nell’iscrizione al registro delle imprese. A Prato delle circa 8mila imprese a conduzione straniera, 5mila sono gestite da cinesi, ovvero il 27% del totale. Il 70% delle imprese straniere ha una media di vita di 18 mesi.
Duro l’intervento del procuratore della Repubblica Nicolosi, che ha parlato di sistema mafioso nel controllo del territorio, denunciando ancora una volta la difficoltà di dialogo col consolato cinese, al quale più volte sono stati chiesti invano interpreti da utilizzare nei processi.

 

 

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