Continua la lotta allo smaltimento illecito dei rifiuti. Questa volta a contribuire al degrado della città è stato proprio chi invece doveva lavorare per limitare tale fenomeno. L’indagine è partita dalla segnalazione di un cittadino pratese che nel proprio terreno a Iolo ha ritrovato una trentina di sacchi contenenti ritagli tessili, plastica e organico e si è quindi rivolto alla Polizia Municipale per denunciare il fatto. Grazie ad una targa parziale, fornita da un testimone dell’evento, il Nucleo di Polizia Ambientale di piazza Macelli è riuscito a risalire al conducente del mezzo. Il soggetto lavorava per una ditta a cui Alia aveva affidato il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti e nell’ambito del proprio turno di servizio avrebbe dovuto raccogliere la spazzatura proveniente dal Macrolotto zero e portarla presso l’impianto in via Paronese. Non avrebbe potuto invece raccogliere i sacchi contenenti gli scarti tessili, che dal 1° Gennaio 2017, a seguito delle modifiche al Regolamento Comunale, sono da considerarsi rifiuti speciali e quindi vanno smaltiti mediante apposite ditte autorizzate. Attualmente al vaglio degli inquirenti l’ipotesi di un compenso extra elargito al dipendente per poter ritirare tali rifiuti che invece di essere portati in impianto venivano abbandonati per strada o in terreni privati. Il soggetto, 33 anni, è stato deferito all’autorità giudiziaria per abbandono di rifiuti e dovrà ora scontare una pena da tre mesi ad un anno o pagare un’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro. Dovrà inoltre sostenere le spese sostenute dall’Amministrazione comunale per la rimozione dei rifiuti.
Anche peggio di quelli che timbrano il cartellino e poi vanno a giro a farsi i fatti propri.
Licenziatelo, sarebbe un atto di giustizia e un bell’esempio per tutti.