19 Aprile 2018

Crollo mura villa Medicea: la Procura chiede l’archiviazione


La Procura di Prato ha chiesto l’archiviazione per il crollo delle mura della villa medicea di Poggio a Caiano. Sul caso era stato aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di crollo colposo. Un’ampia porzione della cinta lungo la via Lorenzo il Magnifico, quasi 40 metri di lunghezza, precipitò la sera del 5 marzo 2017, inghiottendo sette auto parcheggiate in strada. Solo per miracolo non ci furono feriti. L’inchiesta, diretta dal sostituto procuratore Laura Canovai, ha mirato a chiarire le cause del crollo ed eventuali profili di colpa da parte di chi era tenuto alla manutenzione delle mura, che dall’ottobre 2015 era di competenza del Polo Museale della Toscana.
La perizia dei consulenti della Procura, gli ingegneri Minatti e Paolini, ha addebitato il crollo agli insufficienti sistemi di drenaggio delle acque: a fronte di piogge non eccezionali, le mura collassarono per la pressione del terrapieno, alto sei metri e intriso di acqua piovana. Quest’ultima, anche a causa della conformazione del giardino soprastante – in pendenza verso le mura – si accumulava in dei ristagni e andava a premere sulle mura.
Secondo i periti, che hanno esaminato l’area con dei carotaggi, la cinta versava in una condizione di equilibrio precario. I carabinieri, compreso il nucleo dell’Arma specializzato nella tutela del patrimonio artistico, hanno cercato tra molte difficoltà di tracciare un quadro sulla manutenzione delle mura, costruite nel Settecento, due secoli dopo la villa medicea, e oggetto, nel tempo, di vari interventi e rimaneggiamenti, soprattutto sulla parte superficiale degli intonaci.
Si è scoperto che alcune feritoie, che assieme alle calate in cotto servivano a raccolgliere l’acqua dal giardino e convogliarla nelle fognature, erano state occluse con della calce. Ma non è stato possibile trovare documentazione su quegli interventi, né risultano segnalazioni da parte della cittadinanza su crepe o situazioni di pericolo negli ultimi 10 anni.
Il direttore del Polo Museale della Toscana Stefano Casciu, che gestisce la villa assieme ad altri 43 musei e siti monumentali nella nostra regione, all’indomani dei fatti dichiarò che per uno studio sulla stabilità e per le opere di manutenzione delle mura non c’erano soldi a sufficienza da parte del Ministero dei Beni culturali. Una richiesta di questo tipo era stata avanzata nel luglio 2016 e respinta da Roma.
Adesso, per ripristinare e restaurare l’intero sistema murario perimetrale della villa Medicea e la regimazione delle acque nell’area del parco e del giardino, il Ministero ha stanziato un milione e 210 mila euro. I lavori del primo lotto, per 300 mila euro, sono partiti due mesi fa.

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