25 Luglio 2018

Interdittiva antimafia per la Ristorart che si difende: “Provvedimento illogico”


Un’interdittiva antimafia è stata firmata dal prefetto di Prato Rosalba Scialla nei confronti dell’azienda RistorArt Toscana Srl. A riportare la notizia sono i quotidiani di Catanzaro, dove l’impresa, che ha sede legale a Prato, gestisce la ristorazione per la Cittadella della Regione. Il provvedimento sarebbe da ricondurre ai legami con una ditta ritenuta legata alle cosche del Crotonese. L’interdittiva della Prefettura di Prato si basa sull’inchiesta Jhonny, coordinata dalla Dda di Catanzaro, che ha svelato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella gestione del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.
La società Ristorart in una nota scrive che si difenderà “in tutte le sedi opportune” contro un provvedimento, ritenuto “infondato ed illogico”.

“Nel massimo rispetto di tutti gli organi istituzionali coinvolti e di 250 famiglie di nostri lavoratori – scrive l’azienda – precisiamo che, come lo stesso provvedimento del Prefetto dichiara, non risultiamo indagati nel procedimento penale ed in base agli atti processuali non ci viene riconosciuto alcun ruolo, né di associato e né di concorrente”.

“Rispettosamente, senza entrare nel merito, ci viene contestato con questo provvedimento di aver dato parte del servizio ristorazione presso il CARA di Crotone in subappalto, entro i limiti di legge e con l’autorizzazione della Prefettura competente, ad un’azienda solo successivamente ritenuta mafiosa, che già in precedenza effettuava, senza di noi, i servizi presso il CARA e che contestualmente svolgeva il servizio mensa anche presso la Questura di Crotone”.

“Insomma avremmo dovuto non seguire le indicazioni e le autorizzazioni ufficiali degli organi dello Stato, sapere quello che gli organi dello Stato non sapevano. Ci sembra tutto veramente illogico e pericoloso” conclude Ristorart.

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