22 Dicembre 2018

Inchiesta stadio, la Procura chiede l’archiviazione per Biffoni e Toccafondi


La procura di Prato ha chiesto l’archiviazione per il sindaco Matteo Biffoni nell’inchiesta riguardante la concessione dello stadio Lungobisenzio. Stessa decisione per la posizione di Paolo Toccafondi, anche per lui il procuratore Giuseppe Nicolosi ha chiesto l’archiviazione.

Il sindaco era indagato per il presunto reato di abuso d’ufficio, che avrebbe commesso nella trattativa con il patron biancazzurro per la cessione dell’Ac Prato. Secondo un esposto presentato da Toccafondi, Biffoni avrebbe subordinato la revoca della concessione dell’impianto di via Firenze alla vendita della società alla cordata italo-canadese di Joseph Romano. Toccafondi invece era finito sotto inchiesta per il presunto reato di truffa nei confronti dell’Amministrazione comunale nella conduzione della trattativa per la cessione del club.

Ora toccherà al Gip decidere se accettare oppure rigettare la richiesta della Procura. Le parti hanno venti giorni di tempo per presentare opposizione.

«Non commento mai le decisioni della magistratura – afferma Matteo Biffoni –, ma posso dire che quando vieni indagato rimani male. Io ho sempre ritenuto di aver agito nel pieno rispetto delle norme e ho sempre avuto piena fiducia nel lavoro della magistratura». Sulla possibilità di fare opposizione riguardo alla richiesta di archiviazione nei confronti di Toccafondi dice: «Dobbiamo ancora decidere, lascio la decisione ai miei avvocati». Soddisfazione è espressa dall’avvocato di Biffoni, Giuseppe Nicolosi (omonimo del procuratore generale NdR): «una procura che indaga e poi, dopo aver vagliato le memorie presentate, chiede l’archiviazione è una garanzia per tutti i cittadini».

La lite tra sindaco e presidente del Prato era nata questa estate in seguito ad un esposto depositato in Procura da entrambe le parti. A Biffoni veniva contestato di essersi intromesso in un affare tra privati decidendo sull’assegnazione dello stadio senza averne titolo e di averla vincolata al buon esito della trattativa per il trasferimento della proprietà dell’Ac Prato alla famiglia Romano. Una trattativa sfumata all’ultimo minuto, quando ormai sembrava andata in porto. In quel momento è nato il braccio di ferro tra i due. Biffoni ha risposto alla denuncia per abuso di ufficio con un esposto per tentata truffa. Poi c’è stato lo sfratto della società biancazzurra dal Lungobisenzio deciso dal Comune e il mancato ripescaggio del Prato in Serie C.

Subscribe
Notificami
guest
2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Iacopo
Iacopo
5 anni fa

La questione tra le parti dovrebbe essere conclusa qui se c’è del buon senso. Il problema ora rimane a livello calcistico. Abbiamo Ac Prato in serie D e lo stadio rifatto senza calcio professionistico, il tutto senza intravedere un futuro. I Cittadini e i tifosi di certo non meritano la situazione in cui versa lo sport cittadino.

Lucuzzo
Lucuzzo
5 anni fa

Si, ma non si chiama più ac prato, si chiama toccafondese. La città di Prato non ha una squadra di calcio da più di 30 anni ormai….