Banconote false, arrestata una donna di 53 anni che voleva il reddito di cittadinanza. Rinvenuti 14mila euro FOTO
Le teneva custodite in una borsa, chiusa nel comodino della camera da letto: centinaia di banconote false, suddivise in tagli da 100 e 20 euro, per un valore complessivo di circa 15mila euro. E’ intrecciando diversi episodi sospetti che i Carabinieri di Iolo sono riusciti a risalire ad una coppia di italiani, entrambi disoccupati e residenti a Quarrata, ed ad arrestare una 53enne pratese per detenzione ai fini di messa in circolazione di banconote contraffatte. Proprio in questi giorni la donna, già in possesso dei moduli compilati, avrebbe voluto presentare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza.
Nell’abitazione in cui vivevano i due – sotto sfratto e con precedenti per reati simili – i militari dell’Arma sono arrivati al termine di indagini serrate per individuare il giro illecito: negli ultimi tempi erano venuti infatti a conoscenza della diffusione di banconote false, soprattutto a seguito dell’arresto di una donna, lo scorso 20 febbraio a Vaiano, che era riuscita a smerciare ad un bar una delle banconote falsificate. Anche alcuni commercianti di Carmignano, ignari, avevano ricevuto soldi contraffatti: si tratta di bar, farmacie, negozi di alimentari. Analizzando le diverse circostanze si è quindi riusciti a risalire ai due e a perquisire l’abitazione. Ci sarebbe, quindi, un filo conduttore tra i fatti di Vaiano, Carmignano e il ritrovamento di Quarrata.
Una parte delle banconote è stata rinvenuta anche nel portafogli della donna, che adesso si trova agli arresti domiciliari. Per l’uomo, al momento, non sono scattati provvedimenti, non essendo stati individuati elementi a suo carico. Le banconote saranno ora inviate alla Banca d’ Italia per ulteriori accertamenti: l’obiettivo è risalire al soggetto che le ha stampate e che, secondo i Carabinieri, potrebbe trovarsi in zona. Certamente è opera di professionisti. Difficile riconoscere le banconote false per un occhio poco allenato: l’invito rivolto agli esercenti è a rifiutare non solo i contanti sospetti ma anche ad allertare immediatamente le forze dell’ordine.
