30 Maggio 2019

Vertenza Tintoria Fada, Fattori e Sarti (Sì): “Intervenga la Regione. Inaccettabile lo sgombero violento degli operai e il tentativo di limitare l’attività sindacale”


“La Regione Toscana intervenga e svolga un ruolo di mediazione, dopo lo sgombero violento di ieri, che riteniamo inaccettabile: nel corso di una pacifica protesta sindacale nessuno deve finire in ospedale. Salvini sta avvelenando il clima e il questore di Prato sembra quasi agire più da fedele simpatizzante della Lega che da uomo delle istituzioni, dato che ha deciso di notificare ai due esponenti sindacali che seguono la vertenza addirittura un foglio di via obbligatorio dal territorio pratese per un anno. E’ un clima incredibile se davvero nel 2019 l’attività sindacale viene conculcata e limitata in nome di una non ben precisata tutela della sicurezza sociale”. Così Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, che hanno presentato una mozione con la quale chiedono alla Regione di attivare l’unità di crisi per far sedere intorno a un tavolo le parti coinvolte nella vertenza, tutelare i diritti sindacali e condannare le violenze.
“Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai due sindacalisti, Luca Toscano e Sarah Caudiero, e siamo a fianco dei lavoratori che oggi sono giustamente tornati a protestare, stavolta davanti al Comune di Prato. Qualche settimana fa, dopo 15 giorni di sciopero, i lavoratori di una ditta vicina alla Tintoria Fada, la DL, hanno visto riconosciuti i loro diritti grazie all’accordo siglato con la mediazione del SI-Cobas, sindacato che rappresenta anche gli operai della Tintoria Fada. L’imprenditore a capo della tintoria ha chiesto l’intervento della polizia temendo un epilogo analogo a quello della ditta DL, che avrebbe ridotto i margini di sfruttamento dei propri dipendenti. Chiediamo che la vertenza si riavvii in modo civile coinvolgendo la proprietà e i sindacati allo stesso tavolo. La Regione può svolgere un utile ruolo di mediazione”.
“Abbiamo visto le immagini dell’imprenditore che protestava con un cartello contro i suoi stessi operai. Metta da parte il cartello – continuano Fattori e Sarti – e pensi piuttosto a regolarizzarli e ad applicare il contratto nazionale di categoria. Tra un imprenditore, italiano o cinese che sia (in questo caso cinese) che protesta contro i suoi operai che chiedono il riconoscimento di diritti elementari, e gli operai italiani o pakistani che siano (in questo caso pakistani) in sciopero contro di lui, non abbiamo dubbi su come schierarci: continuiamo a difendere i diritti dei più deboli e degli sfruttati, qualunque sia la loro nazionalità, contro chi li sfrutta, qualunque sia la sua nazionalità”.
“E’ incredibile che venga limitata la libertà sindacale in un territorio in cui le associazioni di categoria, i sindacati e le istituzioni hanno firmato protocolli per combattere lo sfruttamento della mano d’opera proprio nei settori della stamperia e della tintoria, e ci pare esattamente questo il caso. Il Questore si occupi di questo, non di chi protesta contro lo sfruttamento”, concludono Fattori e Sarti.

Sull’episodio interviene anche Silvia La Vita, consigliere comunale del M5S: “Esprimiamo solidarietà ai lavoratori della tintoria Fada, in presidio per denunciare lo sfruttamento e i ricatti sul lavoro, sgomberati dalla Polizia su ordine della Questura, e ai sindacalisti ai quali è stato notificato il foglio di via. Dispiace constatare l’assenza e il silenzio del Sindaco Biffoni, tuttora in carica, forse troppo occupato ad organizzare il porta a porta per il prossimo ballottaggio. Eppure più volte il PD ha condannato certe politiche di destra, a volte strumentalizzando a fini propagandistici i valori dell’antifascismo. Questa città deve essere sempre dalla parte di chi è sfruttato, della legalità e dei diritti”.

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