3 Settembre 2019

Turista morto in S. Croce: chiesto il rinvio a giudizio dei vertici dell’Opera


La procura di Firenze ha chiesto il processo per quattro persone indagate nell’inchiesta per la morte di Daniel Testor, turista spagnolo deceduto dopo esser stato colpito da un frammento di pietra staccatosi dal soffitto della basilica di Santa Croce a Firenze il 19 ottobre 2017. La richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo, è stata effettuata dal pm Benedetta Foti per il presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, per Stefania Fuscagni che l’ha preceduta nell’incarico, per il segretario generale Giuseppe De Micheli e per il tecnico responsabile, il geometra Marco Pancani.

“Ci difenderemo con tutte le forze nel corso dell’udienza preliminare – afferma l’avvocato Enrico Zurli, difensore di Irene Sanesi e Stefania Fuscagni – perché si è trattato di un episodio che non può essere imputato alla negligenza di queste persone”. Secondo una perizia depositata dalla difesa nelle indagini, negli ultimi 15 anni l’Opera di Santa Croce avrebbe speso almeno 20 milioni di euro per la manutenzione del complesso.

“Confidiamo che già nel corso dell’udienza preliminare possa emergere la diligenza e l’impegno profusi negli anni dall’Opera tutta nella gestione e per la tutela del complesso monumentale che è stato costantemente sorvegliato, oggetto di cura attenta e di molteplici interventi di manutenzione con l’impiego di ingenti risorse”. Lo afferma l’Opera di Santa Croce in una nota, diffusa attraverso gli avvocati Enrico Zurli, Luca Bisori e Valeria Valignani.
L’Opera sottolinea come, nel corso degli anni, “il complesso monumentale sia stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria con un impegno economico di oltre 23 milioni di euro” tra il 2002 e il 2017. “Mentre si esprime profonda vicinanza alla famiglia per una perdita che è motivo si sofferenza insanabile – prosegue la nota -, consideriamo elemento positivo che sia stata rapidamente ed efficacemente conclusa, attraverso la copertura assicurativa, la pratica risarcitoria”. Gli interventi di restauro architettonico e strutturale, si precisa ancora, “hanno riguardato in maniera estesa sia la basilica che le aree attigue museali”, per un totale di 16,7 milioni. Altri 2,2 milioni sono stati impiegati per la manutenzione ordinaria. Ammontano inoltre a 2,3 milioni gli interventi diretti dell’Opificio delle Pietre Dure. Altri restauri per 1,3 milioni sono stati effettuati grazie al contributo di donatori.

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