25 Novembre 2019

Finanza scopre imprenditore occulto: evasi al fisco oltre 12 milioni di euro di ricavi


Un imprenditore occulto, che grazie a sette società e ditte individuali intestate a prestanome, ha sottratto al fisco ricavi per oltre 12 milioni di euro e ha evaso 2,6 milioni di euro di IVA. E’ quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Prato che ha denunciato l’uomo, un 38enne cinese, e tre connazionali suoi prestanome. Dichiarazione infedele, omessa dichiarazione ed occultamento della contabilità i reati contestati. Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria, portate avanti anche a seguito di vari accessi alle aziende orientali, hanno consentito di fare luce sul sistema utilizzato per aggirare il fisco. Il 38nne imprenditore, di fatto titolare di una impresa di confezioni di capi di abbigliamento, aveva intestato la ditta ad una zia, la quale in realtà vi lavorava come dipendente.
L’impresa madre commissionava poi i lavori alle altre società e ditte individuali del gruppo, intestate ad altri prestanome, che confezionavano i capi e glieli restituivano per la commercializzazione, nel contesto di un rapporto esclusivo. Il tutto con una consistente evasione di imposta. Le fiamme gialle hanno scoperto una produzione di capi di abbigliamento ulteriore e parallela rispetto a quella ufficiale e l’utilizzo degli assegni bancari al portatore, quale espediente usato frequentemente per sottrarsi alle indagini bancarie della Guardia di Finanza. Determinante si è rivelato il rinvenimento, nei locali aziendali, di numerosi buoni di consegna riportanti – in lingua cinese – annotazioni relative alle operazioni “non fatturate”, regolate per contante o, appunto, mediante gli assegni bancari “al portatore”. Sono state pertanto contestate anche violazioni alla disciplina antiriciclaggio per le transazioni irregolari, avvenute al di fuori dei canali ufficiali, per circa 2,7 milioni di euro.
“Il contrasto alle grandi evasioni fiscali – spiegano dal comando provinciale – è una delle priorità nella diuturna attività di servizio della Guardia di Finanza per il grave danno che crea alle casse dello Stato, con inevitabili ripercussioni in termini di mancata restituzione alla collettività di adeguati servizi pubblici”.

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